I consigli dei ricercatori per il recupero dei pipistrelli neonati: come fare per aiutare la madre a riprendere il piccolo e garantirne la sopravvivenza.
Se si trova un pipistrello neonato, la prima cosa da fare non è cercare di nutrirlo, ma raccoglierlo e dargli acqua.
Successivamente è fondamentale controllare lo stato di salute del piccolo per capire se è debilitato o meno. Solo se il cucciolo è in salute, si può tentare il recupero dalla mamma.
Secondo quanto emerso dalle osservazioni dirette e ripetute, la madre recupera il proprio piccolo di notte, intorno alle 4.30 del mattino.
Per questo motivo, il cucciolo deve restare fuori durante la notte, mentre durante il giorno può essere tenuto in una scatola e, a volte, nutrito.
Per aiutare la madre a riprendere il piccolo, i ricercatori consigliano di costruire una struttura che permetta di non perderlo.
È possibile utilizzare una grande bacinella, al cui interno viene collocata una struttura leggermente più alta dei bordi della bacinella, su cui viene posizionata una borsa dell’acqua calda.
Il tutto deve essere rivestito con un panno, in modo tale che il piccolo possa arrampicarsi senza problemi, ma allo stesso tempo non possa nascondersi.
Questa struttura deve essere poggiata su un tavolino, o su uno stendino dei panni, lontano da eventuali ostacoli come piante o ringhiere che potrebbero impedire alla madre di recuperare il proprio piccolo.
I tentativi di recupero possono essere effettuati per 2 o 3 notti consecutive, dopodiché diventano inutili.
Si invitano i centri recupero, i privati e i ricercatori che si occupano di pipistrelli a diffondere queste informazioni e a citare la fonte.
Per maggiori info: https://fb.watch/lHVQqKMo55/
Oppure sul sito di Tutela Pipistrelli, associazione Onlus che si occupa di recupero pipistrelli: http://www.tutelapipistrelli.it