Domenica 21 luglio 2013 è iniziato “ufficialmente” il progetto Colorazioni nel Supramonte
Orientale 2013. In questi ultimi anni le esplorazioni in questo settore sono state particolarmente
intense; la ripresa dei lavori nella grotta di Lovettecannas, grazie ai quali è diventata la più
profonda della Sardegna, la scoperta della grotta di Murgulavò in località Serra Pirisi in
Supramonte di Baunei e, contemporaneamente, le esplorazioni nelle grotte del Bue Marino
e Su Molente in Codula di Luna sono sicuramente, tra le varie attività che si sono avute ultimamente,
quelle di maggior rilievo. A partire dagli anni 80 e fino a tempi più recenti, molteplici sono stati gli
studi effettuati con traccianti, tutti con l’obbiettivo di cercare di capire se e come le
succitate grotte fossero interconnesse tra loro. Molti aspetti sono stati chiariti ma altrettanti
restano ancora da conoscere. Per questo motivo gli speleologi impegnati nelle esplorazioni delle
summenzionate grotte, appartenenti al Centro Speleologico Cagliaritano (CSC),
Gruppo Ricerche Ambientali Dorgali (GRA), Gruppo Speleo-Archeologico Giovanni Spano (GSAGS),
Gruppo Speleologico Sassarese (GSS) e Unione Speleologica Cagliaritana (USC), hanno deciso
di collaborare alla realizzazione di questo progetto, il cui scopo è quello di contribuire a estendere
la comprensione di questo vasto ambiente ipogeo. Per la colorazione sono stati impiegati
due traccianti, fluoresceina sodica e tinopal cbs-x, diluiti rispettivamente nelle grotte
Lovettecannas e Murgulavò; sono monitorate le grotte Su Palu, Su Molente, Bue Marino,
Risorgenza di Cala Luna e Beltorrente. Il monitoraggio di queste ultime due è quello che presenta
le maggiori difficoltà, trattandosi di grotte il cui ingresso si trova sotto il livello del mare ed è
peraltro necessario percorrerle per diversi metri prima di raggiungere il punto idoneo al
posizionamento dei captori. I mesi precedenti alla diluizione ci hanno visti impegnati nelle operazioni di
prelievo di acqua e posizionamento captori per fare i bianchi, fino ad arrivare appunto alla
domenica del week end appena trascorso in cui sono stati diluiti i traccianti.
I monitoraggi continueranno regolarmente fino alla comparsa del colorante; le analisi verranno effettuate
sia visivamente che con il fluorimetro. Il progetto è patrocinato e supportato dalla Federazione Speleologica Sarda.

Operazioni a “terra”, ossia prelievo acqua, posizionamento
captori e loro confezionamento: Silvia Arrica, Gianluca Melis, Sergio Pillai, Davide
Nali, Luca Amatore, Erika Portas, Roberto Cogoni, Melania Deidda, Tiziano Cogotti
(Unione Speleologica Cagliaritana); Lucio Mereu, Andrea Rinaldi, Raffaele Corti
(Gruppo Speleo Archeologico Giovanni Spano); Marco Funedda, Claudia Coni,
Giacomo Angotzi, Francesco Tocco, Sarah Lampis, Sergio Aresu, Simone Argiolas,
Laura Borsetti, (Centro Speleologico Cagliaritano), Marcello Moi (Centro Speleo
Archeologico Dorgali “ V.Mazzella”).

Apertura sifone e trasporto materiali speleosub per Su Molente:
Enrico Seddone, Valeria Dessì, Luca Sgualdini (Unione Speleologica Cagliaritana); Sergio Sedda
(Truma de Arkèo-Guturulugia“Monte Majore”-Thiesi); Corrado Cocco, Enrico Melis (Gruppo
Speleologico Sassarese).

Diluizione traccianti: per Lovettecannas Lucio Mereu, Riele
Mereu, Maria Cristina Floris, Alessandra Curreli, Giorgia Antoni, Ovidio Atzeni
, Gigi Buttu (Gruppo Speleo Archeologico Giovanni Spano); Gino Baldussu
(indipendente); Mario Pappacoda (Centro Speleologico Cagliaritano); per
Murgulavò Massimo Deiana, Francesco Tocco, Marco Funedda, Giacomo Angotzi,
Sarah Lampis (Centro Speleologico Cagliaritano); Sergio Firinu, Giuseppe
Dussoni (Gruppo Speleologico Sassarese).

Speleosubacquea: Leo Fancello (Gruppo Ricerche Ambientali
Dorgali), Roberto Loru (Gruppo Speleologico Sassarese) e Thorsten Walde, noto
Toddy, della ProTec Sardinia, Cala Gonone, grazie al quale si monitorano la
risorgenza di Cala Luna e il Beltorrente, che verrà anche esplorata nelle sue
zone più remote nei primi giorni di agosto anche dal forte speleo sub Hubert
Zistler.

Analisi di acqua e captori: Silvia Arrica (Unione Speleologica
Cagliaritana); Andrea Rinaldi (Gruppo Speleo Archeologico Giovanni Spano

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