CORPO NAZIONALE SOCCORSO ALPINO E SPELEOLOGICO
MEDAGLIA D’ORO AL VALOR CIVILE

Esercitazione di Soccorso Speleologico
“CUCCO 2010”
1-4 luglio

Comunicato n. 7 ore 20,00, del 3 luglio 2010.

Rendiconto succinto movimento barella nella notte tra venerdì e sabato.
Le operazioni di recupero del ferito sono continuate ininterrottamente tutta la notte. In alcuni punti si è reso necessario verticalizzare la barella, per consentirne il passaggio nelle zone strette che si trovano sulla sommità del Pozzo Franoso.

ferito in barella

Le aree più strette e articolate sono state affrontate a partire dalle 23 di venerdì. Successivamente al barella è stata trasportata lungo le famose gallerie della Burella e dei Barbari. Alle 12 la barella si trovava già alla base del grande pozzo del Baratro.

L’ostacolo da affrontare successivo e è stato la risalita del pozzo del Baratro, di 115 metri, per l’attrezzamento del quale sono state impiegate ben tre squadre di volontari.

Alle 17,12 la Barella si trovava finalmente in cima al pozzo.

Durante la simulazione di un intervento di soccorso in grotta si adottano le stesse misure precauzionali che si adotterebbero in caso di un intervento reale. Il fine naturalmente è quello di garantire la massima sicurezza del ferito in fase di trasporto.

Per questo motivo, per esempio, il recupero su tratti verticali dovrebbe sempre avvenire con la barella in posizione orizzontale, ma spesso le dimensioni e la morfologia della cavità non consentono questa procedura. In questi casi il medico che segue costantemente il ferito decide come disporre la barella nei punti più critici e dà disposizioni ai tecnici su come assistere al meglio il ferito.

Tutte le operazioni di recupero si svolgono sotto la guida di un tecnico caposquadra, ma è il medico che segue costantemente il ferito ad avere l’ultima parola su come trasportarlo e, se è il caso, può decidere di interrompere una manovra. In base a questo principio il recupero del ferito spesso non scorre fluidamente, anche se i tratti verticali sono già stati precedentemente attrezzati. Per questo motivo è sempre difficile prevedere quanto durerà in totale l’intervento e dare una stima esatta di quando uscirà la barella.

Nel pomeriggio di sabato, alle 18 e 35, la barella si trovava a circa 100 metri di profondità, alla base del pozzo Perugia, uno degli ultimi salti verticali prima della parte turistica che conduce all’ingresso. Il tratto superiore della grotta non presenta particolari difficoltà tecniche e quindi si può ipotizzare che le operazioni di recupero si possano concludere tra la tarda serata di sabato 3 e le prime ore di domenica.

A metà mattinata di sabato il campo base dell’esercitazione ha ricevuto la visita del responsabile Ufficio Protezione Civile Provincia di Perugia Maurizio Santantoni (foto), del responsabile del Servizio Protezione Civile sezione emergenze della Regione Umbria (foto), il Sindaco del Comune di Sigillo Riccardo Coletti e del Sindaco di Fossato di Vico Mauro Monacelli.

In occasione dell’esercitazione nazionale Cucco2010, sono state svolte altre attività esercitative che hanno interessato più da vicino la componente Alpina del CNSAS. In particolare sono state effettuate tre manovre di elisoccorso.
tecnici CNSAS
Nella prima, un elicottero AB412 del Corpo Forestale dello Stato ha effettuato uno sbarco con verricello nei pressi dell’ingresso del Nibbio a 1509, di un medico e due tecnici di elisoccorso con sbarco di barella speleologica. Successivamente è intervenuto l’elicottero Icaro 2 del 118 di stanza Fabriano, allestito in conformazione SAR, che ha effettuato il recupero, sempre con il verricello, della barella accompagnata dal tecnico di elisoccorso e sucessivamente del medico.

Nel pomeriggio è tornato nuovamente ad operare l’elicottero del Corpo Forestale per simulare l’intervento elitrasportato di una unità cinofila nel pendio adiacente l’inizio del sentiero per l’ingresso turistico della grotta.
Sbarco Unità Cinofila Elisoccorso
Sono stati sbarcati prima il tecnico di elisoccorso con il compito di mettere in sicurezza l’area per lo sbarco con verricello dell’unità cinofila composta del tecnico e dal cane da ricerca in superficie. La manovra è terminata con il recupero effettuato sempre con l’utilizzo del verricello.

Finora le operazioni si sono svolte in maniera impeccabile. La collaborazione tra i 168 volontari (tecnici, medici e quadri) del CNSAS e giunti da 15 regioni d’Italia con i 28 volontari della protezione civile (di Sigillo, Città di Castello e Gualdo Tadino), che si è occupata di parte della logistica è stata ottima, proficua e soddisfacente.

Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico
Commissione Comunicazione Documentazione
Responsabile
Roberto Carminucci

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