Non solo Bifurto, la speleologia invade la Biennale del Cinema di Venezia anche con un documentario sul compianto Filippo Dobrilla
La notizia di questi ultimi giorni arriva direttamente da Tullio Bernabei:
“Non c’è solo il Buco…” – avverte Tullio – “Al prossimo Festival del Cinema di Venezia, nella sezione documentari ci sarà anche Cave Man, L’uomo delle Caverne. E’ il lungometraggio sulla vita di Filippo Dobrilla, con la regia del lucchese Tommaso Landucci.
Le riprese in grotta della sua statua gigante e di Filippo in azione, realizzate nell’abisso Saragato fino ai -650 m in condizioni non semplici, che rappresentano un po’ il cuore del film, hanno visto la mia regia (Tullio Bernabei) e la fotografia di Mattia Bernabei e Luca Ricci, con il supporto tecnico di Francesco Spinelli.”
La trama di Caveman – Il gigante nascosto (2021). Testamento spirituale dell’artista contemporaneo Filippo Dobrilla, che cerca la risposta in un segreto giovanile, la passione per un compagno di esplorazioni consumata nell’intima oscurità della caverna. Anche dopo la fine di quell’amore, Filippo ha continuato a calarsi nell’abisso per lavorare alla sua scultura più ambiziosa, un gigante nudo, dormiente, nascosto agli occhi degli uomini. Immergersi nell’oscurità della grotta significa per lui rifugiarsi in un luogo dove può sentirsi libero, protetto e distante da pregiudizi e dai condizionamenti. Ma la scoperta di un tumore cambierà la sua vita in modo radicale. Ancora una volta, Filippo si troverà a scivolare nell’oscurità, ma questa volta non c’è modo di tornare alla luce.
Questo è uno dei maggiori risultati per la cinematografia speleologica, speleologia italiana di casa nostra.
La Speleologia, quella cosa normale di andare in grotta, arriva con ben due film, uno addirittura in concorso, alla rassegna cinematografica più importante d’Italia, la Mostra Biennale del Cinema di Venezia.
Non è la rassegna del cinema di Montagna, per quanto importante. Qui gli speleologi vanno con le proprie gambe fuori dalla confort zone di un pubblico di appassionati. Comè è successo non è dato sapere, ma ci siamo.
Ci sarà “Il Buco” di Michelangelo Frammartino, tra i 5 film italiani in concorso, e tra i documentari “Cave man” con Filippo Dobrilla.
Il cinema da qualche anno ha scoperto le grotte, ma questa volta è diverso.
Non si tratta di filmetti dell’orrore ambientati in grotta con esseri sovrannaturali mangiatori di uomini, tipo “Descent”, non si tratta di storie di avventura fantastica tipo “Viaggio al Centro della Terra” o di claustrofobici film americani in cui superuomini affrontano i pericoli di una grotta e ci lasciano le penne come in “Sanctum” propinato al pubblico come “una storia vera” addirittura aggiunto al titolo del film.
Non è nemmeno la storia vera del salvataggio dei ragazzini in Thailandia “The CAve”, quella si, eccezionale, ma lontana dalla mia tuta infangata quasi quanto i Lavatubes di Marte.
Qui si parla di speleologia bella e buona, quella senza veli, freddo, fame, sonno e fango… e sogni negli occhi e nel cuore.
Filippo Dobrilla & Mannari all’Abisso Saragato, il Gruppo Speleologico Piemontese al Bifurto.
Non resta che incominciare a cercare i biglietti per il Lido di venezia a Settembre, per portare il fango degli stivali sul Red carpet del Cinema Italiano.
Maggiori info:
“Caveman il gigante nascosto” a Venezia
Il Buco, di Michelangelo Frammartino
Sanctum una storia vera