Sottotitolo: Dal 3 al 5 agosto, il Gruppo Speleologico Explora organizza un mini campo per completare l’esplorazione

La AGSP (Associazione Gruppi Speleologici Piemontesi) ha appena annunciato un mini campo speleologico dal 3 al 5 agosto, con l’obiettivo di portare a termine l’esplorazione dell’abisso Tortuga, situato nella zona di Mongioie.

L’iniziativa è organizzata dal Gruppo Speleologico Explora, che invita tutti gli speleologi a partecipare e contribuire alle attività di esplorazione.

Negli ultimi anni, gli sforzi del gruppo si sono concentrati principalmente sulla ricerca del fondo dell’abisso, noto come collettore Vene.

Tuttavia, diverse diramazioni laterali, considerate molto interessanti e ancora inesplorate, sono state temporaneamente tralasciate.

Questo mini campo rappresenta quindi un’opportunità per ampliare le conoscenze su queste aree meno conosciute e per completare il rilievo speleologico dell’intera cavità.

La partecipazione è aperta a tutti coloro che desiderano dare il proprio contributo, con un particolare appello rivolto ai rilevatori.

La presenza di esperti in rilevamento è infatti fondamentale per ampliare l’attuale rilievo su più fronti e per garantire una mappatura dettagliata delle nuove diramazioni.

Gli interessati possono contattare il Gruppo Speleologico Explora attraverso la loro pagina Facebook o scrivere direttamente a Marco Massola per ulteriori informazioni e per confermare la propria partecipazione.

L’evento rappresenta un’importante occasione per gli speleologi di collaborare e condividere esperienze, contribuendo al contempo alla scoperta di nuove aree inesplorate.

La AGSP e il Gruppo Speleologico Explora auspicano una partecipazione numerosa e attiva, che possa portare a significativi progressi nell’esplorazione dell’abisso Tortuga.

Note sulla Grotta

L’abisso Tortuga è stato scoperto dal Gruppo Speleologico Cinghiali di Coazze, ora noto come Gruppo Speleologico Explora, ed è attualmente in fase di esplorazione.

L’ingresso a scivolo della grotta dà accesso a una sequenza di pozzi e strettoie orientate lungo la diaclasi principale.

A circa -70 metri, la grotta si biforca: il “ramo grigio” conduce, attraverso una sequenza di pozzetti e toboga, al vecchio fondo situato a -106 metri, mentre il “ramo rosa” porta a un pozzo di 25 metri di difficile accesso, seguito da un ramo ampio sub-orizzontale che rappresenta un punto di incrocio con altre diramazioni non ancora esplorate.

Lungo la galleria finale, un toboga poco visibile conduce a un successivo approfondimento e all’attuale fondo, situato a circa -140 metri, fermo su una strettoia con aria violenta, attualmente in fase di disostruzione.

Fonte e adesioni: https://www.facebook.com/share/Mt9yxh5gwDFvjNty/?mibextid=WC7FNe

Vedi anche: https://catastogrotte-piemonte.net/caves-view-3091.html