L’iniziativa organizzata dal Gruppo di Alpinismo Giovanile delle Sezioni del C.A.I. di Crema e Lodi ha permesso ai ragazzi di scoprire la bellezza e le peculiarità delle grotte, sensibilizzando alla protezione del patrimonio naturale e culturale sotterraneo.
Il 16 Aprile 2023, un gruppo di 46 bambini e ragazzi tra i 8 e i 15 anni del Gruppo di Alpinismo Giovanile delle Sezioni del C.A.I. di Crema e Lodi hanno avuto l’opportunità di esplorare la grotta del Bus de la Rana, accompagnati da gruppi speleo di varia provenienza tra cui Gruppo SCO Speleo Club Orobico e Gruppo Nottole di Bergamo.
Durante l’esplorazione, i partecipanti hanno attraversato tratti d’acqua, ferrate, cunicoli, stanze altissime e passaggi strettissimi, sperimentando il buio e ascoltando i rumori del mondo sotterraneo.
L’esperienza è stata resa possibile grazie alla Scuola di Alpinismo Giovanile – I GHIRI – del C.A.I. di Piacenza, che ha fornito gli imbraghi e i caschi per la sicurezza dei partecipanti.
L’obiettivo dell’iniziativa è stato quello di offrire ai ragazzi un’esperienza formativa unica nel suo genere, facendoli entrare in contatto con la bellezza e le peculiarità del mondo ipogeo.
L’esplorazione della grotta è stata organizzata con la collaborazione del Gruppo Grotte Ariminum Rimini GGA, dello SCF Forlì, del GSS Gruppo Speleologico Settecomuni (TV) e del GGG Valstagna (VI), oltre ad altri speleologi che hanno partecipato all’evento.
Durante l’intera esperienza, i partecipanti sono stati assistiti e supportati dagli accompagnatori, che li hanno aiutati a indossare gli imbraghi e i caschetti con le torce frontali, e li hanno accompagnati all’interno e all’esterno della grotta.
L’iniziativa si è conclusa con un momento di condivisione tra i partecipanti, che hanno pranzato insieme e giocato con i più piccoli, nell’ottica di unire due mondi diversi: quello delle terre alte e quello ipogeo.
I ragazzi sono tornati a casa entusiasti, con il sorriso e la voglia di tornare in grotta.
Questa esperienza rappresenta un’opportunità unica per i giovani alpinisti, che hanno avuto la possibilità di sperimentare il mondo ipogeo e di entrare in contatto con la bellezza e le peculiarità delle grotte.
L’iniziativa ha permesso di promuovere la cultura della speleologia e di sensibilizzare i partecipanti alla protezione e alla salvaguardia del patrimonio naturale e culturale sotterraneo.