Notizia di Mayo (Giuseppe Moro)
Il progetto per l’apertura di una cava di pietra piasentina alle falde del monte Craguenza (valle del Natisone, UD) è stato bocciato dai tecnici della Regione Friuli Venezia Giulia. Contro il progetto di cava si era schierata la popolazione locale, che attraverso un comitato aveva raccolto oltre 1200 firme a supporto di una petizione di opposizione.
A destare particolare preoccupazione, oltre al notevole impatto paesaggistico su una delle valli più belle della regione, era la vicinanza della cava in progetto alla grotta di San Giovanni d’Antro.
Questa cavità, molto importante nella storia della speleologia friulana, è nota finora per più di quattro chilometri di gallerie, si sviluppa su diversi livelli ed è percorsa da acque che alimentano l’acquifero cui attinge un acquedotto.
La comunità speleologica regionale, che seguiva con preoccupazione la vicenda, trae motivo di grande soddisfazione dallo stop imposto al progetto, sopra tutto perché, dalle dichiarazioni pubblicate, risulta che un ruolo importante nella formulazione del giudizio negativo in fase di Valutazione di Impatto Ambientale sia stato attribuito al principio di precauzione, necessario per garantire proprio l’integrità del sistema della grotta di San Giovanni d’Antro.
In questo caso alle motivazioni di ordine economico sono state anteposte quelle ambientali, ed il valore della grotta è stato riconosciuto come superiore.

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