di Andrea Scatolini, liberamente tratto da un articolo di Davide Bennato, pubblicato su Internet Magazine Go On Line edizione Ottobre 2006.

Social Network Computing: Struttura sociale in cui la tecnologia dà potere alle comunità, non alle istituzioni.
Secondo la Forrester Research il nuovo modo di intendere e di sfruttare la rete sta cambiando gli equilibri politici e sociali, a tutti i livelli. Scrivo questo in riferimento alla notizia che Napoli Underground ha totalizzato più di tre milioni di pagine viste in un anno. (La scintilena “solo” 700mila in un anno).
Finora tutte le analisi fatte sul web 2.0 rientravano nell’ambito del cambiamento tecnologico, una nuova famiglia di servizi e applicazioni web, maggior banda e così via. Ricordiamo che per web 2.0 più o meno si intende tutto quello che è rivoluzionario nella rete, sostanzialmente qui parleremo della possibilità di inserire notizie dal basso, dagli utenti, e di gestirle, votarle, oltre che condividere una quantità impressionante di dati e documenti, andando a costituire delle comunità “trasversali” comunque legate a delle organizzazioni (dei siti di riferimento) che prima non esistevano.
Il cambiamento non è da poco, infatti il social networking mette in relazione e lega alleanze trasversali fino a poco tempo fa inconcepibili. Finora ad esempio le strutture speleo italiane sono rimaste estremamente legate al territorio, con Federazioni Regionali, organi nazionali, gruppi speleologici territoriali o locali. Da un pò di anni a questa parte sono sorte a vari livelli organizzativi altre “strutture virtuali” che tendono a crescere e probabilmente a proliferare.

Forse tra i primi, gli Speleonauti hanno un forum con cui organizzano uscite (non solo gite, ma anche esplorazione e studio) e la logistica e le relazioni sono affidate ai componenti del forum; Speleofotocontest è un evento che in tre anni ha visto la collaborazione e la partecipazione di centinaia di speleologi provenienti da diverse realtà territoriali; Digilands, iniziato come incontro per la speleologia ligure, è divenuto incontro nazionale, Openspeleo sta diventando piano piano il “catasto nazionale” delle cavità naturali, Napoli Underground e la Scintilena sono due siti/blog/portali intorno ai quali ruotano comunità di diverse decine di persone. Per ora non vedo altri esempi significativi o non ne conosco, ma questi da soli stanno a dimostrare che è in atto un profondo mutamento della società, ce sia speleo oppure no.

Quali sono le condizioni che stanno portando ad un nuovo modo nella distribuzione del potere?

Non mi interessa molto quello che può significare in termini economici e commerciali, è un campo che non mi appartiene, ma il primo punto è sicuramente di natura economica, esempio “interno”: Sulla mailing list speleo.it da una decina di giorni si discute sull’illuminazione: led o carburo, e se qualche anno fa si poteva ancora parlare di situazione di parità, o addirittura di vantaggio per il carburo, sembra che tutti oggi riconoscano gli innegabili vantaggi dei led, ma soprattutto ne parlano, probabilmente influenzando più di un migliaio di acquirenti, verso l’adozione di sistemi di illuminazione a led, con un tempo di diffusione e di risposta sul territorio nazionale pari a zero.
La conoscenza immediata della novità porta a dei cambiamenti repentini e a valanga sul modo di acquistare prodotti, soprattutto perchè il confronto diretto e il commento degli acquirenti diramato a migliaia di persone può fare la differenza tra il successo e il tracollo di un prodotto.
Se lo scambio e la condivisione immediata delle informazioni hanno questo potere, gli strumenti (forum, mailing list, web community, blog personali) sono lo strumento con cui il potere si attua.

Il potere nelle mani delle comunità
Tradizionalmente, il potere si concentra nella mani delle istituzioni politiche (i governi) o economiche (le multinazionali) perchè, attraverso diversi processi, si facevano portatori di interessi collettivi, ma dal momento che le tecnologie della rete consentono di sviluppare delle comunità indipendenti dalle istituzioni, è evidente che queste ultime vedono di molto ridotto il proprio potere. Un esempio emblematico è il successo di strumenti che consentano la produzione di contenuti generati dagli utenti. Emblematico il caso di Wikipedia, che pur avendo un sistema di controllo decentrato, grazie alle norme deontologiche della sua community è in grado di competere, per affidabilità, con l’Enciclopedia Britannica.

Mente libera nel XXI secolo
Dal “top-down” al “bottom-up”: i gestori dei portali web dovranno avere alla base sempre meno il concetto di possesso e sempre più il concetto di “fornire servizi per l’interazione”. Per quello che riguarda l’informazione , che è l’argomento che conosco meglio, ci sono esempi molto significativi in rete, primo tra tutti a livello mondiale Digg, ma anche Wikio, o OK Notizie, dove tutti possono scrivere notizie, con le relative responsabilità civili e penali naturalmente, e dove la notizia diventa importante quando i partecipanti alla comunità la votano, decretandone la comparsa in prima pagina, oppure un più normale scivolamento verso il basso e l’oblio. Per i prossimi mesi, tra molte incertezze e qualche tentennamento, la scintilena sta passando proprio attraverso una grossa ristrutturazione, dalla pubblicazione di notizie da parte di uno solo (Andrea Scatolini), al concetto di Staff dove già molti moderano il forum e scrivono notizie, al futuro che dovrà essere simile a Digg, con inserimento di notizie da parte degli utenti/lettori e votazione ed autoregolamentazione delle notizie pubblicate da parte dei lettori/fruitori.

Anche dal punto di vista del marketing le aziende dovranno adeguarsi al cambiamento: Non sarà più l’azienda a lanciare un prodotto che gli acquirenti decideranno o no di acquistare, ma si sta già passando ad una fase in cui gli acquirenti chiedono e le aziende devono essere pronte a fornire al mercato ciò di cui si ha bisogno. A quando un impianto a Led più economico con doppia alimentazione, doppio circuito e doppia illuminazione completamente separati?

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