Buone notizie per la biospeleologia Piemontese, Il team di ricerca dell’Associazione Biologia Sotterranea Piemonte – Gruppo di Ricerca, porta alla luce tre nuove specie per la scienza. Le descrizioni sono state pubblicate a inizio 2019.

Il team di ricerca dell’Associazione Biologia Sotterranea Piemonte – Gruppo di Ricerca, ha portato alla luce tre nuove specie viventi, scoperte solo recentemente nelle grotte del Piemonte.

Le grotte sono ambienti estremi ma fragili, ricchi di vita, costituiscono un mondo ancora tutto da esplorare, e le ricerche nel campo della biospeleologia portano talvolta alla scoperta di nuove specie per la scienza.
La carenza di studiosi del settore, gli ambienti estremi e le condizioni ambientali poco favorevoli, hanno notevolmente ridotto la produzione di dati sulla biologia sotterranea e l’ambiente ipogeo.
Ogni grotta rappresenta un mondo a parte, un ambiente unico, uno scrigno di conoscenze impensabili, un archivio del tempo dove le cose, gli animali e i loro resti si conservano molto meglio che altrove. Per questo ogni grotta va preservata, tutelata, salvaguardata, esplorata e studiata a fondo.

L’Associazione Biologia Sotterranea Piemonte – Gruppo di Ricerca, che da anni studia con competenza e rigore i fenomeni biologici e mineralogici delle grotte italiane, ha per scopo la promozione, la realizzazione di studi scientifici e ricerche sulla fauna e sull’ambiente, con particolare riferimento alla biologia sotterranea e all’ambiente ipogeo, nell’intento di acquisire e divulgare in tutte le forme le conoscenze utili per la conservazione e la tutela del patrimonio naturale.
Ad oggi sono iscritti più di 20 soci tra appassionati, speleologi, ricercatori e specialisti di varie Università che collaborano per portare alle luce nuove ed importanti conoscenze sul mondo ipogeo, da un punto di vista biologico e mineralogico.

Per informazioni e curiosità: Biologia Sotterranea Piemonte – Gruppo di Ricerca
Valentina Balestra – Vice Presidente
duvalius-chestai
1) Duvalius (Duvalius) chestai n.sp. è stata osservata per la prima volta nel 2018 in una Grotta delle Alpi Liguri, nel monregalese, da Michelangelo Chesta e rappresenta insieme a D. morisii e D. lanai l’elemento più orientale del “gruppo di D.carantii“, che include alcune specie distribuite nelle Alpi Liguri e Marittime. (Casale A., Giachino P.M., Lana E. (2019). Note sul genere Duvalius nelle Alpi occidentali e nell’Appennino Ligure, con descrizione di due nuovi taxa. Rivista piemontese di Storia Naturale, 40,2019:317-353).


2) Tychobythinus eludens n.sp, Pselafide scoperto per la prima volta nel 2013 in una grotta della Valle Varaita, nel cuneese, da Enrico Lana. (Poggi R. (2019). Su alcuni Bythinini del Piemonte con descrizione di due nuove specie (Coleoptera Staphylinidae Pselaphinae). Rivista piemontese di Storia Naturale, 40,2019:355-370).


3) Bryaxis lanai n.sp., Pselafide ritrovato per la prima volta nel 2013 in una grotta della Valle Màira, nel cuneese, da Enrico Lana. (Poggi R. (2019). Su alcuni Bythinini del Piemonte con descrizione di due nuove specie (Coleoptera Staphylinidae Pselaphinae). Rivista piemontese di Storia Naturale, 40,2019:355-370).

Info sulla pagina facebook dell’Associazione Biologia Sotterranea Piemonte

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