La Comunità Microbica Estremofila del Nullarbor a Rischio per un Nuovo Progetto Industriale

Australia – Nelle profondità delle grotte e dei tunnel subacquei del Nullarbor, si nasconde una comunità biologica rara e peculiare: i mantelli microbici.

Questi organismi estremofili, appartenenti alle prime forme di vita batterica e archaea, rappresentano un ecosistema unico nel suo genere.

Le loro strutture gelatinose, che possono raggiungere il metro di lunghezza, sono particolarmente sensibili a qualsiasi tipo di perturbazione o contaminazione delle acque sotterranee.

Il loro habitat è di notevole interesse scientifico, poiché organismi simili sono rinvenibili in sorgenti termali vulcaniche e nei camini idrotermali degli oceani profondi.

La comunità del Nullarbor si distingue per la sua eccezionale biodiversità, dove la produttività primaria è sostenuta dall’attività combinata di archei ossidanti l’ammoniaca e batteri ossidanti il nitrito.

L’astrobiologia, che studia la vita nell’universo e le sue origini, considera questi ambienti estremi terrestri come possibili analoghi di quelli extraterrestri.

La scoperta di vita, o tracce di vita passata, su Marte o altri pianeti potrebbe avvenire proprio in ambienti simili a quelli sotterranei del Nullarbor.

Oggi, questa preziosa comunità microbica estremofila e molte altre grotte del Nullarbor sono minacciate da un vasto progetto di industrializzazione dell’idrogeno.

Il progetto prevede l’installazione di un impianto di produzione di ammoniaca, depositi, officine e la costruzione di un insediamento per migliaia di lavoratori, tutti situati a pochi chilometri da questi delicati ecosistemi cavernicoli di qualità patrimonio mondiale.

La salvaguardia di questi ecosistemi non è solo una responsabilità locale, ma globale, considerando il loro valore per la ricerca scientifica e la comprensione della vita sulla Terra e oltre.

È fondamentale prendere coscienza dell’impatto che tali progetti industriali possono avere sulla biodiversità e agire di conseguenza.

Per contribuire alla protezione della Vita Sotto il Nullarbor, è possibile firmare e condividere la petizione online.

Inoltre, per ulteriori fotografie, fatti, video e articoli, è possibile visitare il sito dedicato alla campagna di sensibilizzazione.

https://linktr.ee/savethenullarbor

Esperti e attivisti si uniscono per salvare la regione del Nullarbor dall’industrializzazione

Il più grande sistema di grotte carsiche dell’Australia, situato nella regione del Nullarbor, è sotto minaccia a causa di un colossale progetto di produzione e esportazione di idrogeno/ammoniaca.

Se dovesse andare avanti, questo sviluppo proposto danneggerebbe in modo permanente più di 15.000 chilometri quadrati di fragile paesaggio carsico, grotte, patrimonio culturale aborigeno, ecosistemi sotterranei e ecosistemi marini connessi, nonostante l’area abbia dimostrato di avere un valore patrimoniale mondiale.

La regione del Nullarbor ospita il più grande sistema di grotte e carsismo dell’Australia, che include un mondo nascosto e spettacolare di antiche grotte e pozzi rocciosi dalle dimensioni e dalla bellezza mozzafiato, con un grande valore scientifico e una importante rilevanza culturale.

Il Nullarbor si estende nella parte inferiore dell’Australia Occidentale e dell’Australia Meridionale e si collega con gli ecosistemi costieri e marini del Grande Golfo Australiano.

In Australia Meridionale, i sistemi di grotte e gli ecosistemi marini connessi sono attualmente in fase di promozione per una candidatura alla lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO.

Nella parte occidentale dell’Australia, un progetto chiamato Western Green Energy Hub, proposto per la prima volta a luglio 2021, prevede di industrializzare 15.000 chilometri quadrati di fragile paesaggio carsico contenente migliaia di pozzi rocciosi, soffioni e grotte con patrimonio culturale aborigeno e rare specie di fauna.

Il consorzio prevalentemente straniero prevede di produrre idrogeno/ammoniaca per l’esportazione in Corea.

Il progetto proposto è etichettato come “energia verde” perché mira a utilizzare energia solare ed eolica per creare idrogeno e ammoniaca, ma il progetto non è “verde”.

Comporterà la rimozione della vegetazione su centinaia di chilometri quadrati di fragile ecosistema carsico e migliaia di chilometri di strade, linee elettriche e condotte sotterranee.

Le condotte da sole danneggeranno ed eroderanno i fragili suoli carsici e danneggeranno l’ecosistema sotterraneo che ospita specie rare e uniche, tra cui ragni ciechi e stigofauna.

Il dottor Stefan Eberhard, direttore di Subterranean Ecology Pty Ltd e co-fondatore di Save the Nullarbor Inc., ha dichiarato: “Non c’è dubbio che l’intera regione carsica del Nullarbor dovrebbe essere nominata dall’Australia per l’inclusione nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO“.

Il professor David Gillieson, vicepresidente dell’Australasian Cave and Karst Management Association, ha dichiarato: “Come parte della comunità speleologica e scientifica in Australia, siamo sconvolti nel sapere che il governo dell’Australia Occidentale potrebbe permettere la distruzione del più grande sistema carsico arido del mondo“.

La dottoressa Michelle Maloney, co-fondatrice e coordinatrice nazionale dell’Australian Earth Laws Alliance (AELA), ha dichiarato: “In tutto il mondo, stiamo vedendo governi e comunità che riconoscono i diritti degli ecosistemi a esistere, prosperare ed evolversi. Fiumi, foreste e intere bioregioni sono protetti e difesi dalle leggi sui diritti della natura. È preoccupante vedere che il governo dell’Australia Occidentale potrebbe permettere la distruzione della straordinaria ecoregione del Nullarbor, riconosciuta a livello internazionale e di importanza globale. Come società, dobbiamo riconoscere i diritti di questi luoghi ad esistere, senza interferenze da parte di sviluppi distruttivi“.

La comunità scientifica e gli attivisti si stanno unendo per proteggere la regione del Nullarbor e preservare il suo patrimonio naturale e culturale.

La campagna per salvare il Nullarbor è in corso e si spera che il governo dell’Australia Occidentale rivaluti la sua posizione sul progetto Western Green Energy Hub.