Oggi i cinesi annunciano di aver completato l’asfalto sulla strada per il Campo Base dell’Everest.
Mi è crollato un sogno. Ho sempre detto che quando andrò in pensione avrò abbastanza tempo e forse ancora forza per raggiungere il campo base dell’Everest. Non sono un alpinista, ma arrivare al campo base era per me il massimo traguardo, la meta di tutti i viaggi.
I lavori sono finiti mercoledì 16 aprile, 108 km di strada asfaltata, larga 3 metri e mezzo, con 170 curve. I lavori sono costati 150 milioni di yuan, più o meno 14 milioni di euro, 27 miliardi di lire, circa.
La strada servirà per far arrivare la fiaccola olimpica almeno al Campo Base e da qualche parte sulla stampa americana e canadese sta scritto che vogliono portarla in cima all’Everest. La strada è stata realizzata in 10 mesi e servirà per trasportare anche i turisti. Secondo il governo cinese, la realizzazione dell’asfalto, la posa di paletti e guard-rail e tutti il resto non danneggiano l’ambiente, particolarmente vulnerabile in quanto il tracciato si sviluppo in larga parte sul permafrost, uno strato di alcuni metri di terreno congelato che in caso di scioglimento diventerebbe molto instabile.
Fine della mera cronaca. Qui la notizia originale http://news.xinhuanet.com/english/2008-04/16/content_7990001.htm di Xinhuanet .
Aggiungo alcune note personali: La notizia ancora non l’ho vista girare in italiano anche se mesi fa avevo letto l’annuncio della costruzione della strada, e ancora potrebbe trattarsi di una grandissima bufala, comunque sia, la notizia colpisce l’immaginario collettivo dell’intero mondo civilizzato.
La strada asfaltata insieme alla fiaccola olimpica porterà qualche soldo in più ai miserabondi che abitano quelle regioni remote, porterà più turisti, più ricchezza, istruzione, tecnologia (in tutta l’immensa regione c’è solo un albergo a 5 stelle con il lusso del lavandino e la tazza del cesso in camera).
Lasciatemi dire che a questo punto sicuramente il campo Base dell’Everest non è più la meta di tutti i miei viaggi, non è la fine di un cammino lungo, un avvicinamento e una purificazione.
Forse la strada servirà per portare via i quintali di immondizia accumulati in un centinaio di anni di esplorazioni e scorrerie occidentali, ma porterà in quel posto tutta la merda del nostro mondo civilizzato.
Ve lo immaginate… il campo base dell’Everest con il camion della porchetta, il banchetto con gli arrosticini e i formaggi di Yak, orde di boyscout che cantano con quella cazzo di chitarra sempre a portata di mano e grassi americani che comprano sassi dell’Everest venduti da poveri bambini sporchi e affamati. NNOOOOOOOOO!!!!
Maledetti Cinesi, ci avete copiato i Rocher Ferrero, avete colonizzato interi quartieri delle nostre città con negozietti di roba scadente, ci avete fatto mangiare cani, gatti e piccioni dei nostri vicoli ai vostri ristoranti, spacciandoci per Tau Fu il grasso dei vostri banchi di lavoro, mi sta bene tutto e francamente non me ne frega niente, ma la strada al Campo Base dell’Everest potevate lasciarla com’era! Anche in Tibet dovete rompere le palle! Se la montagna è veramente Sacra, i tedofori della frazione al di sopra degli 8’000 non se la passeranno liscia…
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