Dal CAI un invito agli Enti responsabili a considerare un futuro diverso per la Apuane visti i danni enormi all’ambiente e alla biodiversità
Il Gruppo Regionale Toscana CAI e la Commissione Regionale Tutela Ambiente Montano esprimono profonda preoccupazione per il provvedimento assunto dalla conferenza di servizi che ha dato via libera al progetto di coltivazione e ripristino delle cave Castelbaito – Fratteta, situato nel bacino del monte Borla.
La decisione autorizza l’esercizio dell’attività estrattiva per un periodo di 10 anni, rinnovabili.
Secondo le organizzazioni ambientaliste, questa scelta rappresenta un ennesimo passo verso la distruzione degli habitat apuani.
La cava in questione confina con una Zona Speciale di Conservazione e si affaccia sul Monte Sagro, interessando una valle di origine glaciale.
Inoltre, si prospettano gravi conseguenze per l’escursionismo, poiché un sentiero del CAI verrà spostato arbitrariamente dal suo percorso storico.
La decisione autorizza un intenso traffico di autocarri per il trasporto dei blocchi e dei detriti, stimati in circa 60 veicoli al giorno, provenienti da Foce di Pianza e diretti alla strada provinciale n. 73.
Questo flusso di mezzi pesanti lungo una strada di montagna rende difficile e pericoloso raggiungere il Monte Sagro e il Rifugio Città di Carrara nei giorni feriali.
Si tratta di un ulteriore ostacolo all’accessibilità delle Apuane, che già risentono degli effetti negativi della monocultura del marmo.
Nel dettaglio, sette autocarri trasporteranno i blocchi verso Carrara, attraversando i paesi di Castelpoggio e Gragnana, dove le abitazioni si trovano a ridosso della strada e i veicoli devono alternarsi a causa dell’esigua sezione carreggiata.
Allo stesso modo, i restanti 53 mezzi diretti a Monzone – Aulla utilizzeranno la provinciale 10 di Marciaso – Tenerano, una via nota per la sua instabilità.
Nonostante alcuni interventi di miglioramento, l’ufficio tecnico provinciale non esclude la possibilità di sospendere il traffico in caso di eventi metereologici o situazioni di pericolo.
Le organizzazioni ambientaliste avevano già sollevato dubbi sulla gestione delle attività estrattive da parte dei concessionari, sottolineando il mancato rispetto delle indicazioni e prescrizioni degli organi competenti.
Tali comportamenti hanno causato danni all’ambiente e alla biodiversità.
Di fronte a questa situazione, il Gruppo Regionale Toscana CAI e la Commissione Regionale Tutela Ambiente Montano si interrogano e invitano tutti gli enti responsabili, dalla Regione al Parco delle Apuane, a considerare seriamente un diverso destino per le Apuane.
È necessario premiare comportamenti virtuosi che pongano al centro dell’attenzione il valore paesaggistico, ambientale e turistico che le Apuane possono offrire, garantendo un futuro sostenibile per tutti i cittadini e non solo per i pochi concessionari.
Giancarlo Tellini, presidente del Gruppo Regionale Toscana CAI, ha sottolineato l’importanza di preservare le Apuane e ha espresso la speranza che si possano trovare soluzioni alternative che tutelino l’ambiente e il benessere delle comunità locali.
La decisione della conferenza di servizi ha sollevato numerose critiche, alimentando il dibattito sul futuro delle Apuane e sulla necessità di adottare politiche che considerino la sostenibilità e la valorizzazione del territorio come priorità.
Il testo integrale della lettera del CAI inviata agli Enti
Il Gruppo Regionale Toscana CAI, la Commissione Regionale Tutela Ambiente Montano, esprimono la loro preoccupazione per il provvedimento assunto dalla conferenza di servizi con il quale si autorizza il progetto di coltivazione e ripristino delle cave Castelbaito – Fratteta, nel bacino del monte Borla, con il quale si autorizza l’esercizio dell’attività estrattiva per 10 anni, rinnovabili.
È l’ennesimo atto che va nella direzione della distruzione degli habitat apuani (la cava è
contigua a una Zona Speciale di Conservazione e prospiciente il M. Sagro e interessa una valle di origine glaciale) e che non mostra alcun rispetto per l’escursionismo (verrà arbitrariamente spostato un sentiero CAI dal suo percorso storico) e per la qualità della vita dei residenti, che vedranno la viabilità –
palesemente inadatta al traffico pesante – sovraccaricata dal transito dei mezzi per il trasporto dei blocchi e dei detriti: la ripresa delle attività estrattive infatti determinerà un traffico di circa 60 (sessanta) autocarri per ogni giornata lavorativa da Foce di Pianza alla strada provinciale n. 73, quindi
lungo una strada di montagna, rendendo difficile e pericoloso raggiungere il Sagro e il Rifugio Città di Carrara dal lunedì al venerdì: un nuovo duro colpo alla accessibilità delle Apuane, sempre più resa difficile dalla monocultura del marmo.
Di questi 60 mezzi 7 trasporteranno i blocchi e saranno diretti a Carrara e 53 trasporteranno
detriti e saranno diretti a Monzone – Aulla, lungo la provinciale 10 di Marciaso – Tenerano.
Quelli che andranno verso Carrara attraverseranno i paesi di Castelpoggio e Gragnana, dove le case si affacciano
letteralmente sulla strada e le auto devo alternarsi a causa della ridotta sezione stradale; quelli che andranno verso Monzone utilizzeranno la strada Provinciale n. 10, tristemente nota per la sua instabilità, tanto che la stessa ditta autorizzata all’escavazione delle cave di Castelbaito-Fratteta ha
dovuto fare alcuni lavori per renderla almeno transitabile, ma presenta ancora notevoli criticità, tanto gli uffici tecnici provinciale non escludono che per motivi di sicurezza si debba sospendere il transito di ogni mezzo in caso di consistenti eventi metereologici o di altra natura.
Con le osservazioni tecniche avevamo già segnalato – tra le altre cose – come i concessionari avevamo gestito l’estrazione e le attività connesse contravvenendo alle indicazioni e prescrizioni emesse dagli organi competenti, mettendo in atto comportamenti che hanno portato anche danni all’ambiente e alla biodiversità.
Ci chiediamo e chiediamo a tutti gli Enti che hanno approvato la riapertura, dalla Regione al Parco delle Apuane, se davvero non è possibile cominciare seriamente ad
immaginare un diverso destino per le Apuane, che premi i comportamenti virtuosi, che metta al centro delle scelte l’enorme valenza paesaggistica, ambientale e turistica che potrebbero avere le Apuane e, non ultimo, il futuro di tutti i cittadini e non dei pochi concessionari.
Il presidente del GR Toscana
Giancarlo Tellini
Firenze 3 agosto 2023