Notizia di Giorgio Pannuzzo
Il GSB le Nottole ha in ballo una serie di interessanti cantieri disostruttivi, che man mano stanno dando i loro sofferti frutti,
grazie anche all’aiuto più o meno occasionale di speleo di altri gruppi lombardi.
In questo periodo, pur con il grosso delle attività bloccate dallo svolgimento del nostro XIX corso, siamo riusciti lo stesso a combinare qualcosa.

In Arera, nell’Abisso F. Zappa, dopo circa 6-7 uscite dedicate all’inseguimento dell’aria lungo il famigerato ramo Bora et Labora (che stoppa a -180), siamo riusciti mercoledì scorso a concludere gli scavi, raggiungendo un grosso ambiente verticale.
Si tratta di un pozzo appoggiato che chiude in strettoia lavorabile 15 metri più in basso, ma che prosegue soprattutto a monte, cioè da dove arriva l’impressionante quantità di aria che ci ha convinti ad insistere.
Le arrampicate, appena iniziate, ci diranno di più sulle future evoluzioni della diramazione, l’aria è da ingresso meteobasso mentre l’ingresso noto dell’abisso si trova in miniera. Ottima candidata al ruolo di ingresso alto naturale è la Lacca della Seggiovia, in cui da anni si scava inseguendo una corrente d’aria specularmente compatibile.

Dossena è un’area in cui il nostro apporto è sempre stato marginale e sporadico, ma forse stavolta abbiamo aggiunto un tassello importante.
Durante le operazioni di pulizia effettuate qualche mese fa c’è stato il casuale ritrovamento di una possibile prosecuzione nelle parti iniziali dell’abisso di Val Cadùr, caratterizzata da un’interessante comportamento meteorologico e da quella che avrebbe potuto anche essere un’impressione ingannevole di eco.
Il tutto partiva da un buchetto a misura di casco: vi abbiamo dedicato nelle ultime settimane tre uscite disostruttive finalizzate al superamento di varie strettoie.
Lo scorso 30 Aprile abbiamo finalmente superato l’ostacolo più ostico, un basso interstrato con partenza in meandro stretto.
Al momento il bilancio è di circa 8 metri di condotta, seguita da un P5 (responsabile dell’eco) e da altri 30-35 metri di bel meandro concrezionato e talvolta ostico, per ora stoppato da una strettoia non estrema.
 L’aria è di quelle che stuzzicano, il nuovo eco che si sente dietro l’ultima curva è davvero invitante.
Apparentemente il nuovo ramo, denominato “Eco-Logico”, dovrebbe puntare verso il vicino Puerto Escondido, ma attendiamo conferme dalla topografia strumentale. Le prossime disostruzioni non dovrebbero essere eccessivamente impegnative e sicuramente l’adrenalina darà un bell’impulso a quella che è iniziata come un’impresa solitaria e un po’ folle.
Pur nella difficoltà di tener conto dei continui sviluppi esplorativi del sistema Croasa dell’Era-Cadùr (GSVI), sembra proprio che la realizzazione dell’eventuale anello mancante con Puerto Escondido (GGM SEM), farebbe realizzare un sistema che totalizzerebbe il massimo sviluppo spaziale della Bergamasca, ma questa non è l’unica prospettiva interessante…

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