Tre anni di ricerche e scoperte nella cavità di Avigliano Umbro, tra nuovi ambienti e sepolcreti preistorici finora sconosciuti. Prossimamente i risultati saranno presentati alla Riunione Scientifica IIPP.
Grotta Bella, la meravigliosa cavità di Avigliano Umbro (Terni), si rivela sempre più un autentico gioiello speleo-archeologico.
Nel 2019, grazie al Centro “Enzo dei Medici” e al Gruppo Speleologico Todi, veniva avviato un progetto di ricerca e documentazione, autorizzato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria e sostenuto dal Comune di Avigliano Umbro e dalla Fondazione CARIT.
Nonostante le difficoltà legate alla pandemia, le indagini condotte nella cavità negli ultimi tre anni hanno prodotto risultati sorprendenti, a livello conoscitivo e scientifico.
Tra le scoperte più rilevanti, la realizzazione di una topografia di precisione del sistema sotterraneo, la rivelazione di nuovi ambienti e la scoperta di un sepolcreto preistorico prima sconosciuto.
I dettagli del sepolcreto saranno presentati alla LVIII Riunione Scientifica IIPP “Preistoria e Protostoria dell’Umbria” che si terrà a Perugia dal 8 all’11 novembre 2023.
Nel frattempo, una breve nota sul progetto di ricerca è stata pubblicata su “Speleologia 86”, rivista semestrale della Società Speleologica Italiana, a firma di F. Larocca, F. Spiganti, M. Todini e C. Zoccoli.
La cavità di Grotta Bella continua a svelare i suoi tesori, come dimostra la figura antropomorfa miniaturistica, ottenuta a fusione e ritoccata a lima, risalente al VI-V sec. a.C. e custodita presso il Centro di Paleontologia vegetale della Foresta Fossile di Dunarobba, come dimostra la foto di F. Larocca.