Esplorazioni subacquee e misteri dell’idrologia carsica nel cuore del Friuli-Venezia Giulia
testo della Prof. Barbara Grillo Radicio
LA SORGENTE DEL GORGAZZO cantata dal Marinelli nel 1877:
“Prendete il colore dello smeraldo, quello delle turchesi, quello dei berilli, gettateli in un mare di lapislazzuli, in modo che tutto si fonda e ad un tempo conservi l’originalità sua propria ed avrete la tinta di quella porzione di cielo liquida che si chiama il Gorgazzo!”
Le sorgenti del Gorgazzo, Santissima, Molinetto sono un sito di particolare interesse geologico, naturalistico e paesaggistico ubicate nel Comune di Polcenigo e Caneva.
Rappresentano i punti principali di emersione della falda acquifera alla base della scarpata sud-orientale del Massiccio del Cansiglio-Cavallo tra i 30 e i 50 m s.l.m. e formano tre corsi d’acqua che confluendo generano il Fiume Livenza.
Queste sorgenti sono uno dei più interessanti sistemi di idrologia carsica a livello nazionale: grazie a dei test di tracciamento del 2007 (Università di Ferrara) e del 2016 (Università di Bologna) si sa che vi è un collegamento idrologico tra le acque del Cansiglio con la sorgente Molinetto e Santissima, mentre resta ancora misteriosa la provenienza delle acque del Gorgazzo (61/36FR).
Tra le tre quest’ultima è la più speciale, perché è la cavità a sifone più profonda d’Italia con -222 m dal piano campagna ed uno sviluppo di circa 700 m in gran parte verticale.
È una sorgente carsica di troppopieno, anche detta “vauclusiana”, in pratica una grotta sommersa, le cui acque possono superare i 10 metri cubi al secondo durante le piene.
Non è permanente come le altre due: durante i lunghi periodi di assenza di piogge la quota della superficie piezometrica è più bassa della quota di sfioro, il tratto fluviale resta in secca e la sorgente assume l’aspetto di un bel laghetto azzurro, tanto caro nelle note del Marinelli 1877.
Le esplorazioni subacquee, molto tecniche ed impegnative, sono state condotte da numerosi speleo-subacquei di diversi gruppi nazionali ed internazionali.
La prima immersione, di cui si ha notizia certa, è stata effettuata da uno speleosub del Circolo Idrologico Speleologico Friulano il 13 dicembre 1964 fino alla profondità di -21 m.
Vi sono tuttavia notizie dell’impresa di uno speleosub francese che nel 1962-63 potrebbe aver raggiunto i -58 m.
Nel maggio del 1967 G. Cobol raggiunse i -64 m di profondità, superati nello stesso anno da W. May, C. Hayes e S. Piccini, che raggiunsero la profondità di -80 m.
Il primo rilevamento della cavità sorgente fu eseguito nel 1974, in occasione del record italiano di profondità fissato da A. Fileccia e R. Carbonere a -90 m.
Nel 1987 L. Russo e M. Martini scesero fino a -108 m.
Il 31 dicembre 1992 le immersioni dello svizzero J.J. Bolanz e della sua équipe culminarono raggiungendo la quota di -131 m.
In quest’ultima occasione L. Casati esplorò una diramazione tra -90 e -104 m. Sempre Casati ritornò con il suo team nel febbraio del 2008 e raggiunse la profondità di – 212 m, facendo diventare il Gorgazzo la cavità a sifone più profonda d’Italia.
Successivamente nel 2019 il polacco Kryzstof Starnawski ha raggiunto la profondità di -222 m, confermando che la galleria e il mistero continua…
La sorgente, chiamata localmente “Al Bus”, è stata una grande palestra per la nascita e lo sviluppo della speleologia subacquea e conserva sempre un fascino mistico.
Link di approfondimento: https://www.ilfriuliveneziagiulia.it/sorgente-del-gorgazzo-record-dello-speleosub-starnawski-a-222-metri-di-profondita-il-video/
Storia esplorativa del Gorgazzo di Casati:
http://www.prometeoricerche.eu/GIGI/Report/gorgazzo_2008.htm
Video documentario di Casati “The Choice”:
https://www.youtube.com/watch?v=wyK_8QvlWU8