Sono rientrati dall’Albania gli speleologi della CGEB, seconda spedizione in zona del 2016, impegnati in attività di prospezione nell’area di Nikaj – Merturi presso il lago Koman.

Le ricerche si sono svolte per alcuni giorni nei pressi del monte “Suka e Mazit” tra i 500 e 800 metri di quota. Con i suggerimenti di Ndoc Mulaj (nostro socio onorario in Albania), l’interesse si è focalizzato su alcune cavità presenti nei contatti tra terreni scistosi ed alcune formazioni carbonatiche relativamente vicine a corsi d’acqua affluenti del lago. L’obbiettivo è stato l’individuazione del carsismo epigeo e ipogeo, a quote meno elevate, contestualmente all’attività del gruppo in zona dal 1993, attività che ci vede impegnati in “Shpella Zeze” a Qerec, in diversi pozzi in quota elevata sugli altipiani del massiccio delle Hekurave, alla Shpella “Perr e Boshit”, sul monte Boschit, al Monte “Grykave te Hapta”, ed in “Shpella Kakverrit”.

E’ stata così individuata una cavità nuova ,lunga per ora 1km, e profonda -230 metri. “Shpella e Kole Geges”, per noi “Antro del Polifemore”, è una grotta molto bella e particolare. Superata la prima caverna fossile abitata da una discreta colonia di pipistrelli, ed in antico dai pastori, è stato disceso un breve salto verticale che si innesta sul ramo principale di questo inghiottitoio attivo. Si percorre un breve laminatoio e quindi un tratto di galleria poco inclinata che si snoda nella montagna con asse Nord – Nord/Est. In generale presenta una struttura idrografica ramificata, un ruscello ed i suoi affluenti scorrono sull’intercalarsi e nel contatto tra scisti e calcare, sono presenti notevoli e particolari forme di erosione nonchè consistenti fenomeni di crollo che nella seconda metà del ramo principale strutturano una galleria molto ampia ed in forte pendenza, la parte finale tende a formare un meandro di discrete dimensioni, l’esplorazione si è fermata nei pressi di materiale franato, che da una prima analisi risulta superabile.

E’ stata inoltre ripresa la topografia della risorgenza di Dragobia (“Kelcyre Shpella e Shpalnik”) e raggiunte due notevoli aperture in parete visibili dalla strada nella vallata di Valbona.

Hanno partecipato:
Elisabetta Stenner, Ndoc Mulaj, Lucio Comello, Lorenzo Marini, Tom Kravanja, Louis Torelli (SAG – CGEB), ed Edi Haipel (SAG).

Un ringraziamento speciale alla famiglia di Pashk Peci, che ci ha amorevolmente ospitati nella loro bellissima casa, ad Imeraj Elisabeta per le traduzioni ed a suo padre per l’aiuto, ad Afrim Gjergji di Palci per averci ripulito il sentiero, portato la grappa ed il miele, alla guida in “Shpella Kaponi”, Fatmir Pervataj, a Leon per la sua disponibilità e cortesia, e in fine al giovanissimo Besart Peci, che ha condiviso con noi la gioia e lo stupore della prima esplorazione in “Sphella e Koie Geges”.

Testo e Foto L. Torelli

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