Notizia di Rino Bregani, Gruppo Grotte Milano

Mentre aspettiamo con trepidazioni i risultato del
nuovo campo in grigna, vi aggiorno su alcuni piccoli
progressi in quel di dossena.

Puerto escondido

completata l’esplorazione al ramo Mekongi per uno
sviluppo tutale di circa 132 metri, con due belle
verticali che portano il
punto piu’ alto al di sopra
del secondo ingresso. purtroppo chiude con due
fessurette in concrezione. L’esame del rilievo ha
permesso di identificare all’esterno la zona
corrispondente, che si apre nell’ingresso principale
della minieraad una distanza in pianta di circa 70 m
dal secondo ingresso. Una succcessiva verifica con
ARVA ha confermato che da quel punto ci deve essere un
assorbimento che finisce proprio in Mekongi. Purtroppo
questo 3° ingresso andrebe allargato troppo e presenta
una strettoia poco prima dell’innesto nel ramo Minosse
di Puerto che e’ parecchio scomoda, quindi non ne vale
la pena.

Poco oltre il secondo ingresso, sotto la strettoia
della cruna dell’ago, si e’ aperto un rametto in frana
in forte risalita che tira aria di brutto verso
l’esterno, con un copioso arrivo di acqua anche
durante la secca. Rilevato, qs rametto sembra finire
proprio sotto il secondo ingresso. Non fidandoci
troppo, abbiamo effettuato una verifica ARVA che ha
dato risultati poco credibili. Il segnale si sentiva
in tutta la valle, ma il punto piu’ forte era proprio
nel secondo ingresso, nello sfondamento sulla destra
del saltino iniziale, dove si erano concentrati i
primi scavi e dove si sentiva la prima aria in uscita.
Doverosa un’altra verifica, che e’ stata effettuata
con un bel fumogeno.

Scendiamo io e Riccardo “Baldrake”, mi infilo in cima
alla risalitina, constato che il fumogeno ad innesco a
mano che avevo non parte (era scaduto nel 1993, ma mi
aspettavo che funzionasse ancora, fumogeno di merda!
non li fanno piu’ come una volta!), quindi devo usarne
un’altro ad innesco a fiamma, quindi mi levo il casco
in mezzo ai massi instabili accendo il fumogeno e poi
devo schizzare giu’ col caschetto in mano prima di
morire soffocato nei fumi (c’era scritto non usare in
luoghi chiusi…ehm!), mi infilo comnque il casco
senza allacciarlo, mentre riccardo dovrebbe essere
gia’ fuori, poi schizzo via. Senzo un rumore enorme
che cresce come un’ondata gigantesca.

“via! via!! VIAAAAA!!!” di corsa fino alla strettoia
della cruna dove spero di non incastrarmi e morire, ma
i fumi fortunatamente sono tutti assorbiti dal rametto
e, uscendo dal ramo icaro, me li trovo di fronte a
sbarrarmi la strada. Fregatura! il ramo finisce qua
sotto (e si risponde al quesito di andrea “mekongi”:
chissa’ qua sotto, tra i massi, cosa ce’?”). Cerco di
uscire, ma mi intossico e aspetto, andando a
recuperare il fumogeno. Spero che rick, fuori, non
tema che sia morto.

Poi esco e scopro che a rick e’ andata meglio. Mentre
il fumogeno esplodeva sentiva benissimo le mie urla
che gli venivano da sotto, poi in piena fumata, esce
fuori tossendo e: “spettacolo!” vede un’enorme fumata
gialla uscire dalla fessura a destra dell’ingresso,
confermando il dato ARVA. Quindi, lasciato perdere il
3° ingresso Mekongi), abbiamo a disposizione gia’ il
4° ingresso, relativamente al sicuro da frane e
smottamenti, aprendosi in un interstrato di roccia
solida. Se sara’ il caso si effettuera’ la
disostruzione.

Puerto escondido, con gli ultimi rametti, raggiunge lo
sviluppo reale di 1476 metri, e siamo ancora in
procinto di cominciare una risalita all’acquamarina,
prima di buttarci alla ricerca dell’abisso Frassoni.
festeggiamo facendo esplodere il fumogeno scaduto,
scaricando un’acre e tossica cortina di fumo arancione
sulla non piu’ ridente e non piu’ verdeggiante val
brembana.

Club Med

dopo la pausa meditativa dovuta alla chiusura del
fondo ed alla riapertura di puerto escondido, solo ed
abbandonato da tutti, cerco morte sicura infilandomi
nel pozzo di ingresso tutto solo soletto.

Mi arrampico fino in cima alle corde della risalita,
sperando che non venga giu’ tutto ed alla fine mi
scateno in una bellisssima arrampicata che, partendo
da un pilastro di sassi tenuti insieme dal fango, via
via diventa piu’ solita, permettendomi ampi tratti in
libera in un pozzo contorto, discretamente ampio e
quasi interamente ricoperto da concrezioni. La
galleriona sembra sempre dietro l’angolo, ma si tratta
solo di nicchie e sprofondamenti ed inizia una bella
rincorsa, la grotta si estende seguendo i suoi
sentieri ed io la seguo nel suo peregrinare, senza mai
raggiungerla, ma godendo di visioni inedite, in un
clima di intimita’ molto suggestivo. Sulla destra
bellissime eccentriche di notevoli dimensioni, mentre
l’ambiente, sempre pi’ color nocciola, diventa piu’
luminoso. Dopo un bel tratto in libera su concrezioni
rimetto qualche fix e sulle staffe mi alzo ancora,
fino un paio di metri sotto il soffitto ove si vede
una bella bocca, un po’ strettina invero, per
infilarcisi da solo e con chili di roba appesa sotto,
ma che promette di essere la prosecuzione in
orizzontale.

Armo la discesa piazzando qualche frazionamento e
scopro che la corda non mi basta. Lascio giu’ anche la
dinamica, comunque contento dello sviluppo che
aggiunge una quindicina di metri in verticale,
probabilmente diventando il punto piu’ alto della
grotta. Verosimilmente la sala iniziale diventa alta
all’incirca una cinquantina di metri. Il pozzetto
resta comunque isolato dalla sala principale, gia’ da
meno di 10 metri dalla cengia di inizio.

Il nuovo pozzo “Andrea” (dedicato ad Andrea
mohwinckel) finalmente in ambienti belli fa meritare
il nome di “club med” alla grotta (mentre il resto
della grotta, per gli addetti ai lavori, continua a
chiamarsi club-merd).

alla prossima.

in programma prosecuzione sul pozzo andrea e risalita
del salone in club med; risalita all’acquamarina e
risalita alla ricerca del frassoni in puerto
escondido.

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