Una vita dedicata all’esplorazione delle grotte, celebrata con un ultimo saluto colorato
Una notizia che attraversa il mondo della speleologia come un’eco nelle profondità delle grotte: Aldo Soresini, speleologo veronese, ci ha lasciati.
Il funerale di Aldo Soresini si terrà sabato 15 alle ore 10.30 presso la chiesa del Sacro Cuore, nel quartiere Pindemonte di Verona. Un’occasione per celebrare la sua vita e la sua opera, ma anche per rendere omaggio alla sua personalità unica e originale.
I partecipanti sono invitati a evitare l’abito nero, colore che egli ha sempre odiato. Al contrario partecipate con abiti colorati.
La notizia della sua scomparsa ha suscitato un’ondata di commozione e di ricordi. Anna Maria Ferrari, ne traccia un ritratto commosso:
Sabato 8 giugno 2024, lo speleologo veronese Aldo Soresini è morto.
Era ormai un anno e mezzo che il guerriero lottava con forze impari con la malattia. E mai l’ho sentito maledirla. Anzi, in questo periodo, ho avuto da lui la più grande lezione di vita.
Mi ha spiegato come pur nel dolore avesse capito quanto fosse stato fortunato: per la sua splendida famiglia, la sua vita vissuta comunque da condottiero, come voleva lui, i suoi amici, le sue idee, corroborante linfa per sempre nuove avventure.
E anche lì in quel letto di ospedale tra i suoi dipinti, i suoi colori, nuovi libri da leggere assieme al suo lì a sinistra – vicino al cuore – quasi sorridente mentre ti raccontava come stesse bene e fosse tranquillo: alla prima sofferenza si sarebbe addormentato ed il resto non sarebbe più stato affare suo.
Lei avrebbe avuto il suo corpo. Niente altro. Touchè Aldo, anche a quella Signora sei riuscito a giocare uno dei tuoi meravigliosi scherzi.
Parlare di Aldo speleologo non è facile, ci vorrebbero libri e molto tempo, ma alcune semplici cose di lui vanno sicuramente ricordate.
Credo di poter senza ombra di dubbio dire che è stato una delle persone che ha sdoganato la speleologia traghettandola da una attività per eletti superuomini ad una per persone normali, amici, dove oltre all’allenamento e al lavoro di gruppo era fondamentale l’affiatamento ed il vivere assieme.
Ha fondato il gruppo speleologico del GASV, ancora oggi attivo ed attento a quelli che furono i suoi punti cardine: le grotte, l’esplorazione, la natura e l’ecologia.
Ha esplorato innumerevoli grotte ed organizzato altrettanti campi, ma sempre con un occhio attento all’intorno, alle persone.
L’Abisso Gortani, le Apuane, Frasassi, la Bigonda, la Rana, nella sua complessità, i Monti Alburni, il Pollino, Piaggia Bella, abisso di Val Cadùr, il Berger, la Sima Ges Malaga, la Hölloch, il Golgo…e di tutte queste grotte ha lasciato immagini, dipinti (la sua era quella che si dice una mano estremamente felice per quanto riguarda l’arte!) racconti seri, precisi, delicatamente faceti e spesso umanamente commoventi.
Nel 1988 con il supporto del suo gruppo ed assieme a Giuseppe Troncon organizza l’OPERAZIONE CORNO D’AQUILIO (O.C.A.) proprio con l’intento di ripulire la Preta che alcuni speleologi stranieri avevano definito bellissima e sporchissima.
E lui punto sul vivo (come si poteva lasciare la nostra bella Preta così sporca?) è riuscito assieme a Giuseppe a far partecipare a questa operazione di pulizia ben 987 speleologi (62 gruppi di 5 nazioni) che recuperarono oltre 4200 kg di rifiuti!
Crea il gruppo Natura Avventura dove, con gli amici di sempre inizia ad interessarsi anche di canyoning, rafting e subaquea.
Ma non è tutto! quando decide di rimettersi in gioco occupandosi del ripristino di alcune contrade della Lessinia ormai abbandonate e decadenti assieme all’amico di sempre, il “Moro”, inizia uno studio metodico di tutte le aree circostanti.
Ed ecco che dalla zona di Casarole, per esempio, esce una mappatura di circa 200 covoli, molti dei quali hanno tutte le carte in regola per permettere di riscrivere pagine di storia dei Lessini, dei nostri antenati e della loro vita.
Aldo, talora combattuto ed osteggiato per le sue idee vissute spesso in modo dirompente, non è mai stato critico con nessuno, incapace di odiare anche chi lo avversava, ma capace solo di vedere il bello in tutti e in tutto ciò che affrontava traendone sempre potenzialità e nuovi stimoli.
Aldo, ci mancheranno le tue idee geniali, il tuo trovare tutto interessante, e divertente.
Aldo ci mancheranno le tue chiavi di lettura della realtà sempre interessanti e particolari.
Aldo ci mancherà la tua disponibilità e gentilezza, i tuoi sorrisi sempre rassicuranti.
Aldo ci mancherai. (Anna Ferrari)