Durante il mese di Aprile alcuni speleologi di varia provenienza hanno iniziato un progetto di colorazione delle acque sotterranee del massiccio carsico sovrastante la Valcuvia, in provincia di Varese, al fine di studiare il reticolo idrico delle sue sorgenti.
Da qualche tempo il massiccio di Monte San Martino in Valcuvia, a nord di Varese, è oggetto di ricerche da parte di alcuni speleologi di varia provenienza.
Le principali attività si stanno svolgendo all’interno della Grotta del San Martino, con la scoperta di un nuovo ingresso sul fondo della grotta, dove si stanno concentrando gli sforzi esplorativi tra imponenti masse di fango. Alla base del massiccio, lo speleosub Gigi Casati è alle prese con un sifone all’interno della Sorgente del Torregione, utilizzata ad uso idropotabile.
Ad Aprile, quando finalmente le piogge hanno attivato un discreto flusso idrico interno, gli speleologi hanno immesso 1200 grammi di colorante Tinopal CBS-X nel rigagnolo che si inabissa in passaggi impraticabili sul fondo.
Dopo 15 giorni, la sostanza tracciante è stata rilevata alla sorgente del Torreggione, distante 1 km e posta 400 metri più in basso.
Per i risultati bisognerà attendere la raccolta di tutti i fluorocaptori e l’analisi dei dati.