ABRUZZO E MOLISE, GUIDA ALLE AREE PROTETTE DI PARCHI e RISERVE.
E’ l’ultimo titolo della collana di guide delle Aree Protette Italiane pubblicato dalla rivista della Natura, in collaborazione con Peugeot Automobili. Si tratta di un vero e proprio vademecum alla natura di queste due straordinarie regioni. Dal punto di vista ambientale, l’Abruzzo e il Molise formano un complesso unico, che presenta la maggiore concentrazione di territorio protetto di tutta l’ Italia. In Abruzzo, in particolare, questo valore rappresenta addirittura il 30% della superficie (senza contare l’ancora più vasto sistema della Rete Natura 2000), facendone a tutti gli effetti la “regione verde†del paese. Basta guardare una carta geografica per capire il perché. Escludendo alcune porzioni delle Alpi, queste sono tra le aree meno popolate e più selvagge d’Italia, completamente interessate dalla parte più spettacolare e complessa dell’ Appennino Centrale. Era quasi scontato che qui nascessero i parchi nazionali più noti del paese. Un nome, in particolare, vale più di ogni altro: il Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise, una delle aree protette più antiche della penisola, istituita addirittura nel lontano 1923. Queste montagne sono la patria delle specie più carismatiche della nostra fauna: l’orso marsicano, il lupo appenninico e il camoscio d’Abruzzo, la sottospecie più preziosa di questo ungulato. Molti anni dopo, agli inizi degli anni ’90, il parco nazionale è stato raggiunto da altre due aree protette altrettanto speciali. Si tratta del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, l’area protetta dei primati del Centro Italia, dove si trovano il Corno Grande –il monte più alto dell’ Appennino–, e lo sconfinato altopiano di Campo Imperatore–il più ampio della nazione. Non da meno è il Parco Nazionale della Majella, un’immensa serie di valli e rilievi di natura carsica che si estendono per più di settantamila ettari. Il sistema delle aree protette abruzzesi vede la presenza anche di un Parco Regionale, quello del Sirente-Velino, istituito nel 1989, che protegge un paesaggio montano di grande valore, dominato da vasti affioramenti rocciosi.
Chiudono il panorama le riserve naturali, tutte di natura alpina e collinare, molte delle quali attive ben prima dell’approvazione del più vasto sistema dei parchi, e spesso incluse all’interno dei confini di aree protette più grandi.
Quattro sono gli autori che hanno scritto e fotografato il piccolo volume, nell’ordine: Luca Longo, Michele Mauri, Francesco Tomasinelli e Carlos Solito.
Quanto a grotte l’opera ospita alcuni scatti e descrizioni (del nostro amico speleo) di alcuni importanti complessi carsici come quelli della grotta di Stiffe nel Sirente Velino e di Pietrasecca (Ovito e Grotta del Cervo) sui monti Carseolani.