Così come spariscono, fortunatamente riappaiono: sono i vecchi soci del Gruppo Speleologico
Frustrati da anni fatti di domeniche pomeriggio passate al supermercato aperto la domenica, addolorati dall’aver abbandonato amici preziosi con cui hanno condiviso più di qualche sbronza, eccoli di nuovo, più in forma che mai, che bussano al convento. Quest’anno è arrivato Fritzmajer, al secolo Andrea Liberati, che dopo essersene andato dall’UTEC sbattendo la porta (e strappando il registro!) ha preso il coraggio in mano, e non gli metteremo in mano solo quello, ed è tornato alle riunioni del venerdì sera, portando con se anche un nuovo socio, un altro Andrea.
E noi, cosa facciamo?
Diamo ospitalità al figliol prodigo, e aspettiamo che anche qualche altro pentito si riavvicini alla sede. Uno dei prossimi ritorni previsti è Filippo Sini, che prima o poi sentirà l’impulso irresistibile che lo farà salire sulle scale della sede.
Il momento del ritorno è quasi traumatico, io stesso l’ho provato, e non è facile rientrare a pieno ritmo; c’e’ chi arrivando si chiede che fine abbia fatto il “pormone” cioè il pulmino scassato di 15 anni fa, altri che si presentano cercando vecchi amici come Fuccello, Naccia, Pino l’Alpino, elementi che resistono ancora in qualche foto in bianco e nero o imbalsamati con palline di naftalina infilata nelle mutande e sotto le ascelle. No, nonostante facciano parte del patrimonio storico e culturale del gruppo si hanno pochissime notizie dei primi colonizzatori delle cavità narnesi. Resistono solo 3 dinosauri, Zeno, Virgilio e Tob, anche loro con qualche pallina di naftalina infilata da qualche parte.