Scoperte archeologiche rivelano un culto esoterico romano nella Te’omim Cave di Gerusalemme

“Te’omim Cave: Nuove scoperte archeologiche rivelano un culto esoterico romano con pratiche di Necromanzia”

Gli archeologi israeliani Eitan Klein dell’Israel Antiquities Authority e Boaz Zissu della Bar-Ilan University hanno recentemente pubblicato un articolo sulla Harvard Theological Review riguardante la scoperta di un culto esoterico romano risalente tra il II e il IV secolo d.C. nella Te’omim Cave, situata nelle colline di Gerusalemme.

La grotta ha rivelato una vasta collezione di oggetti, tra cui numerosi oliere romani, armi, frammenti di ceramica e teschi umani, profondamente nascosti all’interno di crepacci.

Secondo gli studiosi, questi oggetti sarebbero stati utilizzati in cerimonie rituali, alcune delle quali includenti sacrifici umani.

Gli archeologi ipotizzano che la grotta fosse considerata una sorta di “portale verso l’oltretomba”, utilizzata per pratiche di divinazione e necromanzia.

In particolare, la presenza di teschi umani e oggetti potentemente carichi di significato, come le armi, suggerisce che i membri di questo culto esoterico utilizzassero la grotta per comunicare con i morti, una pratica comune nella divinazione antica.

L’illuminazione della grotta con oliere non sarebbe stata l’unica ragione per cui questi oggetti erano stati nascosti nelle crepe più profonde, ma verrebbe utilizzata come parte integrante del rituale.

La Te’omim Cave sembra essere stata una sorta di “oracolo dei morti”, un nekyomanteion, situato in prossimità di una sorgente d’acqua, un luogo scelto per la sua presunta vicinanza all’oltretomba.

Gli esperti ritengono che questo culto esoterico fosse nascosto e segreto, come dimostra la disposizione degli oggetti all’interno della grotta, e che il loro utilizzo si basasse su credenze antiche riguardo alla protezione dal male e dalla negatività.

La scoperta di questa collezione di oggetti è stata molto importante per gli archeologi, poiché ha permesso di approfondire la conoscenza della religione e delle pratiche antiche, offrendo un’ulteriore testimonianza storica della vita durante l’era romana.

La Te’omim Cave è stata a lungo un luogo di grande interesse per gli archeologi, che vi hanno condotto numerose ricerche nel corso degli anni. Tuttavia, le ultime scoperte hanno rivelato la presenza di un culto esoterico romano, fino ad ora sconosciuto, che utilizzava la grotta per praticare la necromanzia e la divinazione.

L’analisi degli oggetti ritrovati nella grotta, tra cui oliere, armi, frammenti di ceramica e teschi umani, ha permesso di ricostruire la pratica di questo culto esoterico, che sembrava basarsi sulla comunicazione con i morti e sulla protezione dall’oltretomba.

Per gli archeologi, questa scoperta è di grande importanza, poiché offre una nuova testimonianza storica della vita durante l’era romana e consente di approfondire la conoscenza delle pratiche religiose dell’epoca.

Inoltre, la scoperta di questa “grotta della negromanzia” getta una nuova luce sulla storia di Gerusalemme, dimostrando l’esistenza di pratiche religiose sconosciute fino ad ora in questa regione.

L’importanza di questi reperti per la storia dell’umanità e per la comprensione delle pratiche religiose antiche non può essere sottovalutata, e gli archeologi sperano di poter scoprire ulteriori indizi sulla vita e la cultura dell’epoca romana in futuro.

Fonte: https://doi.org/10.1017/S0017816023000214