L’Università di Pisa partecipa alla ricerca internazionale pubblicata su Nature Communications
Le stalattiti e stalagmiti della Grotta di Bàsura in Liguria hanno svelato l’andamento delle piogge nel Mediterraneo negli ultimi millenni.
Un gruppo di ricerca internazionale, guidato dalla National Taiwan University e con la partecipazione dell’Università di Pisa, ha analizzato questo archivio naturale sorprendente a Toirano, in provincia di Savona, pubblicando i risultati sulla rivista Nature Communications.
L’analisi della composizione isotopica di due concrezioni carbonatiche ha permesso ai ricercatori di ricostruire il rapporto tra le precipitazioni e i venti occidentali, in funzione della posizione dell’alta pressione delle Azzorre e della bassa pressione Islandese a livello europeo e mediterraneo, nel corso degli ultimi 6500 anni. I venti occidentali, infatti, hanno un ruolo fondamentale nel trasportare calore ed umidità e nel regolare le temperature e le precipitazioni.
Secondo la ricostruzione, tra 5400 e 3500 anni fa, i venti occidentali erano maggiormente spostati verso Nord, mentre tra 2200 e 1200 anni fa, la posizione era più meridionale, indicando una maggiore piovosità nell’area del Mediterraneo occidentale durante quel periodo. Queste informazioni sono fondamentali per comprendere le variazioni climatiche passate e poter prevedere l’evoluzione futura.
“Lo spostamento dei venti occidentali è legato ai cambiamenti della circolazione atlantica e della temperatura degli oceani. Guardando la situazione attuale, su questo fronte nei prossimi decenni ci aspettiamo delle variazioni a seguito del riscaldamento globale. Capire cosa è successo nel passato è quindi molto importante per riuscire a prevedere nel prossimo futuro quali potrebbero essere i cambiamenti della direzione dei venti occidentali e delle precipitazioni”, ha spiegato Gianni Zanchetta, geologo del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa.
La ricerca ha dimostrato come le concrezioni delle grotte, come stalattiti e stalagmiti, registrino le condizioni climatiche dei millenni durante iquali si sono formate e, grazie a specifici metodi di datazione, offrono la possibilità di ricostruire con buona precisione l’andamento del clima nel passato. I risultati della ricerca sulla Grotta di Bàsura rappresentano un importante contributo alla comprensione dei cambiamenti climatici nel Mediterraneo e potrebbero avere implicazioni significative per la gestione delle risorse idriche e per l’agricoltura in quest’area.
L’Università di Pisa ha svolto un ruolo fondamentale nella ricerca, con la partecipazione di Elisabetta Starnini, archeologa del Dipartimento di Civiltà e forme del Sapere, e di Gianni Zanchetta, geologo del Dipartimento di Scienze della Terra. La collaborazione tra i ricercatori italiani e quelli internazionali ha portato a una pubblicazione di alto profilo su Nature Communications, una delle riviste scientifiche più prestigiose al mondo.
Secondo Elisabetta Starnini, le informazioni ottenute dalla ricerca sulla Grotta di Bàsura sono fondamentali per comprendere i cambiamenti climatici che stanno avvenendo e prevedere le loro conseguenze future. “Gli archivi naturali come quelli delle grotte sono un’importante fonte di informazioni per la scienza del clima e la ricerca sul cambiamento climatico”, ha affermato.
La ricerca sulla Grotta di Bàsura dimostra come la collaborazione internazionale e la multidisciplinarietà possano portare a risultati sorprendenti e utili per la comprensione del nostro mondo. In particolare, la collaborazione tra l’Università di Pisa e la National Taiwan University ha portato a importanti contributi alla scienza del clima e alla conoscenza delle variazioni climatiche nel Mediterraneo.
La Grotta di Bàsura è solo uno degli archivi naturali su cui i ricercatori si stanno concentrando per comprendere meglio i cambiamenti climatici del passato e del futuro. L’importanza di queste ricerche è evidente, considerando l’urgente necessità di affrontare la crisi climatica e le sue conseguenze per l’ambiente e per l’umanità.
La ricerca sulla Grotta di Bàsura è solo uno dei tanti esempi di come la scienza possa contribuire a comprendere e affrontare i problemi del nostro tempo. Con la collaborazione internazionale e la multidisciplinarietà, i ricercatori possono fare progressi significativi nellacomprensione del nostro mondo e nella ricerca di soluzioni ai problemi globali.