Organizzato dalla Società Speleologica Italiana, si svolgerà dal 29 ottobre al 1 novembre 2022, a Cala Gonnone – Dorgali (NU)
Il seminario si svolgerà attraverso presentazioni frontali, condivisione di esperienze, discussione di casi operativi, dimostrazione di strumentazioni e soluzioni adottabili.
Una tavola rotonda metterà a confronto Amministrazioni di Aree Protette, Operatori del Turismo e Speleologi ricercatori per mettere a fuoco lo stato dell’arte del turismo sotterraneo in ambito regionale.
Una visita guidata al Ramo Nord delle Grotte del Bue Marino permetterà di illustrare un caso concreto di Studio di Incidenza Ambientale.
Il seminario è equiparato a corso di III livello per il mantenimento della qualifica di Istruttore di Speleologia SSI.
L’importanza del monitoraggio ambientale in grotta
Il monitoraggio di parametri ambientali presuppone l’individuazione degli indicatori corretti da rilevare, la conoscenza e la capacità d’uso di strumenti adeguati, la raccolta e la gestione dei dati. L’esperienza e la conoscenza dell’ambiente carsico degli Speleologi, che raggiungono luoghi per lo più inaccessibili ai ricercatori scientifici, è fondamentale per la loro corretta raccolta e interpretazione.
Nel nostro Paese si sono costituiti ormai numerosi Parchi e Aree Protette a connotazione carsica e le “grotte non ancora sfruttate a livello turistico”, comprensive di eventuali corpi idrici sotterranei, sono riconosciute habitat 8310 dalla Rete Natura 2000, il principale strumento della politica dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità.
L’esigenza di salvaguardare le grotte naturali da agenti diretti e indiretti di impatto determina la necessità di un competente approccio ad ogni valutazione ambientale.
La Speleologia è dunque chiamata in prima persona a rispondere a questo processo attraverso la diffusione delle conoscenze, offrendo significativo supporto nella gestione dei processi di tutela e valorizzazione degli ambienti carsici e, non da ultimo, l’aggiornamento scientifico dei propri quadri.
Inoltre, la capacità di analizzare e comprendere la dinamica dei flussi dell’acqua e dell’aria all’interno dei complessi carsici si sta rivelando un potente strumento per aprire prospettive esplorative di nuovi orizzonti sotterranei.
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Fonte: Società Speleologica Italiana