Speleosub al quinto sifone della risorgenza di Boccarotta
Gli speleologi umbri svuotano 4 sifoni e passano il quinto e il sesto con tecniche speleosub, esplorazione fermata da visibilità zero e da una frana.
Spoleto (PG) – Uno degli obiettivi del raduno speleologico regionale umbro, che si é svolto lo scorso fine settimana, era l’esplorazione speleosubacquea della grotta di Boccarotta a Spoleto. Supportati nella logistica dagli speleologi di vari gruppi della regione, due speleosub di Gubbio hanno così esplorato il sesto sifone della grotta, raggiungendo un ambiente con una frana. Qui dopo 25 metri la nuova esplorazione si é interrotta. Per proseguire sará necessario prosciugare i sifoni e scavare spostare i detriti della frana.
Il supporto logistico degli speleologi della FUGS Federazione Umbra Gruppi Speleologici e la collaborazione tra i vari gruppi é stato determinante per lo svolgimento del raduno e dell’esplorazione speleosub.
La Grotta di Boccarotta è stata esplorata tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80 dagli speleologi di Spoleto, a cui si deve il primo rilievo della risorgenza, riportato nel Catasto Speleologico Umbro con la sigla 49 U/PG.
Qualche anno fa il Gruppo Grotte Pipistrelli CAI Terni ha portato avanti l’esplorazione, svuotando quattro sifoni e parzialmente il quinto, riuscendo ad intravedere in una zona semiallagata un sesto sifone con una possibile prosecuzione, impossibile da svuotare.
Nell’esplorazione speleosub di questo fine settimana sono stati utilizzati anche una pompa e un generatore, per lo svuotamento dei primi quattro sifoni.
I primi due sifoni sono stati svuotati nei giorni precedenti, mentre il Sabato si è provveduto ad abbassare il livello dell’acqua del terzo e quarto sifone. Una squadra di trasporto materiale ha portato all’imbocco del quinto sifone quattro bombole da 5 litri e altri quattro sacchi con la restante attrezzatura necessaria per l’immersione.
Nel quinto sifone, i due speleosub di Buio verticale di Gubbio, Marco Bossi e Roberto Stramigioli, in configurazione sidemount, seguendo l’andamento discendente della condotta, hanno superato una strettoia che immette in un ambiente leggermente più ampio, dove è presente una frana.
Prima della frana, la condotta punta perfettamente ad Est; più avanti, un’ altra condotta punta verso Nord-Est. L’inclinazione rimane sempre intorno ai 45°.
Dopo circa 10 metri dalla frana, l’ambiente si restringe, poco più avanti diventa più basso e troppo stretto per un passaggio. In condizioni di visibilità ormai quasi nulle gli speleosub hanno deciso di tornare indietro legando la sagola al primo ancoraggio disponibile.
Sicuramente sarebbe possibile proseguire l’esplorazione, prosciugando la condotta e spostando un po ‘di detriti.
L’ambiente esplorato ha una lunghezza di 25 metri e un dislivello di 10 metri dall’imbocco del quinto sifone ed è, in condizioni normali, completamente allagato.
A fine esplorazione, la grotta è stata rilevata fino al quinto sifone, sia con Distox che con rilievo Laser 3D.