Disponibile on line e in distribuzione postale, il cinquantesimo volume della pubblicazione scientifica “Atti e memorie” della Commissione E. Boegan di Trieste, relativo agli anni 2020-2021.
di Pino Guidi
Le stringenti restrizioni legate alla pandemia che hanno caratterizzato il 2021, hanno frenato, ma non fermato, l’attività editoriale della Commissione Grotte “E. Boegan”.
Alla fine di un anno così particolare, è uscito a breve distanza dal numero 67 di Progressione, “Atti e Memorie”, giunto al suo cinquantesimo numero.
Il volume, che viene pubblicato a cura della Grotta Gigante, è stato stampato in un numero ridotto di copie, considerato che la pandemia ha obbligato la chiusura della grotta per molti mesi, con un notevole aggravio finanziario per la Società.
In ogni caso, questo numero della rivista come pure tutti i precedenti, è scaricabile dal sito della Commissione Grotte E. Boregan http://www.boegan.it.
Il volume 50 si riferisce a due anni, il 2020 e il 2021, rispettivamente 137esimo e 138esimo anno di vita della Commissione, ed infatti si apre con le relazioni di attività, e insieme alla pubblicazione degli organi sociali e agli elenchi dei soci occupa le prime 34 pagine.
La serie di “Memorie” è costituita invece da 134 pagine e inizia con una nota, in inglese, di G. Verde sul sito geo-culturale del Monte Cronio di Sciacca (pp. 3-21: Cronio the geo-cultural site of monte san Calogero in Sciacca – Italy), monte che ospita un fenomeno carsico ipogeo studiato ed esplorato dalla Commissione Grotte per quasi un ottantennio.
Questa memoria è seguita da uno studio di E. Merlak (pp. 23-47: Evoluzione negli studi delle bauxiti carsiche della Piattaforma Carbonatica Adriatica – AdCP), articolo che fa il punto sulle conoscenze su questa Piattaforma molto importante, perché correlata alla presenza delle sempre più ricercate ‘terre rare’.
Ai contributi di E. Polli e P. Guidi (pp. 49-62: Morte e rinascita di una cavità del Carso: la Grotta del tasso) e di J. M. Calaforra e P. Forti (pp. 63-73: Un nuovo speleotema di gesso controllato dal particolare regime di alimentazione indotto dal clima arido: gli”abeti” di gesso di Sorbas – Spagna) fa seguito un lavoro di S. Dambrosi (pp. 75-83: La Stazione Ipogea Sperimentale di Monitoraggio Ambientale di Trebiciano) in cui l’A. illustra l’evoluzione storica e tecnologica della Stazione Ipogea Sperimentale di Monitoraggio Ambientale (S.I.S.M.A.) installata nella Grotta di Trebiciano, 3/17 VG.
Chiudono il corposo volume, un’analisi storica firmata d G. Ferrari (pp. 85-92: Il rapporto fra Commissione Grotte e Rassegna Speleologica Italiana nel carteggio dell’Oca-Finocchiaro – 1954), uno studio di B. Grillo e C. Braitenberg (pp. 93-109: Nuovi record di monitoraggio delle acque di fondo del Bus de la Genziana) e un elaborato, in inglese, firmato da J. Mattes, sulla speleologia fra fine Ottocento e primo quarto del Novecento (pp. 110-133: “Disciplining metadisciplinarity”: the power of scientific handbooks and the emergence of speleology – 1870-1925): è un’approfondita analisi dell’impatto che hanno avuto sullo sviluppo della speleologia, i vari manuali pubblicati sia da “studiosi riconosciuti che da autodidatti”.
Un bel numero, che chiude egregiamente la decima annata della più antica rivista scientifica pubblicata in Italia da un singolo gruppo grotte.