Nel fine settimana il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico è intervenuto per portare in salvo un escursionista americano sul Monte Toc, che avendo impostato la “rotta” con Google Maps si è perduto in una zona inaccessibile e impervia.

Vetta del Monte Bianco in 3 ore e mezza da Chamonix

IL CNSAS del Veneto è intervenuto questo fine settimana alle 2 di notte, per riportare a valle un americano che seguendo le indicazioni di Google maps si era inerpicato sul Monte Toc.
Partito da Provagna, Longarone (BL), come descrive l’accaduto il Cnsas Veneto sulla sua pagina Facebook “seguendo una traccia in salita, verso le 13.30 il 22enne ha iniziato la discesa rilevando da Google maps l’itinerario per raggiungere la macchina, che lo ha però portato sopra salti di roccia, costringendolo a fermarsi per non rischiare di cadere”.
Finirebbe qui la cronaca, con i soccorritori che riportano a valle l’incauto escursionista.

Ricorda un pò la storia, finita male, dell’alpinista russo che è partito da solo per raggiungere il fondo della grotta più profonda del mondo.
Questa vicenda è meno diabolica, ma dimostra come è facile andarsi ad infilare in un gran casino, per chi, sprovveduto, senza preparazione e cultura della montagna, si va ad avventurare in montagna, anche grazie alla tecnologia che sembra avvicinarci a luoghi in cui preparazione, conoscenze e cultura fanno la differenza per riportare a casa la pelle.

Dopo aver letto la notizia, così per gioco sono andato su Google Maps, e ho scoperto che il potente motore di ricerca di Mountain View, che ha sempre una risposta ad ogni domanda, sa anche come raggiungere il Monte Bianco in bicicletta in 3 ore e 50 da Chamonix. Peccato che io non sia capace ad andare in bicicletta sennò sarei andato a provare.
Tatiana Marras, l’autrice dell’articolo su Montagna TV che riguarda il salvataggio sul Monte Toc mi ha ricordato come, in Scozia, sono stati costretti a segnalare in tutti i modi di non seguire le indicazioni per andare sul Ben Nevis, altrimenti la gente volava di sotto, tanto più che Google Maps ti ci faceva arrivare comodamente in macchina.
Questa estate invece ho incontrato, con mia somma meraviglia, due ciclisti di Riccione sui Laghi di Pilato nel cuore del parco dei Sibillini in area vietata alle biciclette e ai cani. Fermati dai Carabinieri Forestali hanno ammesso di aver seguito le indicazioni del navigatore. Incredulo, ho chiesto loro come hanno fatto ad attraversare l’enorme ghiaione con grandi pietre in frana, e come pensavano di tornare a Castelluccio con le bici in spalla, visto che non esistono sentieri comodamente percorribili con le ruote.

Cosiglio a chi si avvicina da inesperto alla montagna, di seguire alcuni accorgimenti fondamentali da adottare in sequenza, in maniera progressiva:
-Non andate mai da soli
-Andate in montagna, per qualche anno, con persone più esperte di voi. Che sia un amico, una guida, il CAI, una associazione che accompagna persone a pagamento, tutto va bene, basta che ci sia qualcuno più esperto di voi.
-fate un bel corso di orientamento, topografia, uso della bussola, uso dell’altimetro
-Informatevi sui rischi dell’escursione che state per intraprendere, studiate il percorso, procuratevi mappe, descrizione, itinerari, contattate i gestori dei rifugi della zona e non vi fidate dei consigli di ristoratori, baristi, operatori della funivia, parcheggiatori e venditori di prodotti tipici.
-usate pure GPS, Smartphone e programmini cartografici, App gratuite o a pagamento specifiche per il trekking e l’escursionismo, ma sappiate che con il freddo le batterie dei dispositivi elettronici si scaricano molto rapidamente, quindi tenete nello zaino la vecchia carta, il libro delle escursioni, la bussola, oltre a fischietto, fiammiferi, telo termico, guanti, indumenti di ricambio, garze, cerotti, medicinali vari.
La Montagna mette giudizio, imparare gradualmente è meno doloroso che apprendere per esperienza diretta con una brutta avventura sulla propria pelle.
Andrea Scatolini

La notizia del soccorso sul Toc su Montagna.Tv:
https://www.montagna.tv/191212/escursionista-bloccato-su-una-cengia-del-monte-toc-per-colpa-di-google-maps/

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