Il blocco per lockdown nasconde insidie nella ripresa delle esplorazioni. Allenamento, determinazione, preparazione, scelta delle attrezzature e yoga. Ne parla la speleosub Maria Bollerup per la rivista Scubadivermag

Maria Bollerup è stata invitata a far parte della spedizione speleosubacquea Xunaan-Ha

Nel 2019 Maria Bollerup è stata invitata a far parte della spedizione speleosubacquea Xunaan-Ha, un nuovo progetto di immersione che riunisce un gruppo selezionato di subacquei di tutto il mondo con abilità specifiche e preziose.
L’inizio del progetto era previsto per l’autunno del 2020, ma era stato rinviato due volte a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia di COVID-19.
Poi finalmente a novembre 2021 è stato possibile ripartire.
Il report delle esplorazioni sarà disponibile da prossimo mese sul mensile Scuba Diver, ma in un articolo della rivista Scubadivermag, Mark Evans vuole dare un’idea delle difficoltà della preparazione per un’avventura del genere.

La spedizione
La spedizione Xunaan-Ha è un progetto esplorativo nel sistema di grotte sotterranee della penisola dello Yucatan.
Probabilmente la zona è diventata ormai famosa per questo tipo di attività, esplorazione di cenotes e immersioni in grotta.
L’esplorazione delle grotte nella penisola dello Yucatan è una storia di scoperte straordinarie.
Ogni chilometro tracciato offre informazioni che spaziano dalla preistoria, all’antropologia Maya, all’archeologia, oltre a fattori geologici ed ecologici di grande importanza per le sfide ambientali che si verificano oggi.
Si ipotizza che la penisola messicana nasconda oltre 165.000 km di grotte, di cui solo 1.500 km circa effettivamente esplorati.
Le nuove esplorazioni porteranno una mole enorme di informazioni.
La spedizione Xunaan-Ha si concentra su un particolare aspetto: queste grotte potrebbe aiutarci a comprendere meglio la regione e la relazione simbiotica tra noi e gli ecosistemi circostanti.
Questa intricata rete di fiumi sotterranei è la fonte di vita dell’intera penisola. Queste grotte collegano foreste pluviali, mangrovie e barriere coralline.
Come in tante aree del nostro Pianeta blu, l’inquinamento umano sta lentamente degradando questo ecosistema unico e riducendo la biodiversità.
Gran parte dei dati scientifici raccolti nel corso della spedizione saranno rivolti a studiare questo aspetto.

Esistono ricerche limitate sulle grotte dello Yucatan e sull’enorme falda acquifera che contengono e gran parte di ciò che viene scoperto durante questa spedizione potrebbe servire come base per facilitare i progetti futuri e la ricerca.
Questa spedizione ha una missione scientifica e di conservazione.

La dedizione necessaria per scoprire questo enorme labirinto sottomarino richiede più di una semplice motivazione: ci vuole vera passione e dietro il progetto c’è Robbie Schmittner, l’uomo che si è impegnato nell’esplorazione della rete sotterranea di grotte nello Yucatán per più di due decenni.
Robbie Schmittner ha perseverato nella mappatura e nella raccolta di dati sulle grotte, riuscendo ad accedere ad aree che sono state isolate e incontaminate sin dai tempi dell’Impero Maya. Ha continuato a trovare nuovi cenotes e interi sistemi di grotte collegati.
Dietro la scoperta della grotta sommersa più lunga del mondo c’è l’uomo che ha guidato spedizioni e produzioni televisive nella giungla.
Le grotte obiettivo di questa spedizione sono sono conosciute come “Grotte della Vergine” e non sono mai state esplorate. Robbie, che ha trascorso del tempo a mappare cinque cenotes sparsi su un’ampia area, crede che siano tutti interconnessi.

La preparazione
I membri della spedizione devono essere preparati mentalmente e fisicamente per l’esplorazione delle grotte.
Sebbene Maria Bollerup sia una speleosub con notevole esperienza, ricominciare ad esplorare dopo mesi di lockdown in Danimarca potrebbe rivelarsi fatale.
Per ripartire ha seguito un percorso: Posare una linea in una grotta, determinare la direzione, tenere traccia di profondità, flusso, attrezzatura, gas. La preparazione speleosubacquea in Danimarca è piena di insidie: cattiva visibilità, si possono facilmente trovare correnti, relitti ricoperti di lenze e ami, qualcosa vicino all’ipotermia nella maggior parte delle immersioni. Oltre all’attrezzatura a circuito aperto per tunnel più puliti, per passaggi stretti e restrizioni, sta portando il suo rebreather.
Si immerge con l’IQ-Sub X-CCR, insieme alla sua collega Rannva Joermundsson.
Durante il lockdown, è diventata istruttore di yoga certificato, titolo conseguito più per noia a dire il vero, ma lo yoga è una combinazione del movimento con il respiro e rafforzato Maria in più modi oltre alla semplice flessibilità.

La dieta vegetariana
Mi sono ritrovata a iscrivermi a un ritiro silenzioso quest’estate, mi è stato servito nient’altro che cibo vegetariano.” dice Maria Bollerup “Essendo cresciuta in una fattoria, mi è sempre piaciuta la carne. Ma ho sentito lentamente il mio corpo trasformarsi durante i giorni in cui mangiavo verdure e devo ammettere che il mio livello di energia è più alto di quanto non sia mai stato.
Nella preparazione di una spedizione in grotta come questa, la cosa più importante è la mente.
Il comfort in acqua deve essere assoluto: assetto, galleggiabilità, tecniche di pinne, capacità comunicative di squadra e consapevolezza ambientale, ma il fattore mentale è importante quanto uno dei parametri precedenti.
Ci sono una moltitudine di problemi che i subacquei possono incontrare e di cui la mente è preda.
Ad esempio, in una grotta in cui non ci si è mai immersi ci sono strati di limo appesi alle pareti pareti e ai soffitti e la cavità si trasformerà istantaneamente in un bicchiere di latte, se disturbata dalle bolle degli apparecchi respiratori dei subacquei.
Immergersi in un tunnel che si restringe e diventa una strettoia, può essere quasi impossibile da ripercorrere all’indietro.
Ma peggio ancora, la mente può giocarti brutti scherzi, quando stai discutendo se tornare indietro o tspingerti avanti nella speranza che si allarghi di nuovo.
Nel buio completo e nel silenzio totale quello che più conta è il respiro. Dopo qualche tempo, non sai dove finisce il tuo corpo o dove inizia l’acqua. Questo stato d’animo è un passaggio verso uno stato meditativo profondo.
Esistono studi approfonditi su ciò che accade nella mente durante il galleggiamento, che rappresenta una situazione perfetta per sviluppare concentrazione e calma attraverso le tecniche di visualizzazione.

Pronti per il via
Ecco come mi sono preparata per le prossime sfide del progetto Xunaan-Ha.
Potrebbe sembrare una piccola alternativa alla preparazione tradizionale, in particolare il ritiro silenzioso e le vasche di galleggiamento potrebbero averla allungata, ma combinare tutto è stato potente e mi ha fatto sentire il più preparata possibile.

Il prossimo passo immediato è il breafing con il gruppo di immersione sul lavoro di linea e sulle procedure.
Ottimizzare il lavoro di squadra per posare la linea, la segnaletica orizzontale e le procedure generali di sicurezza.
Poi Il passaggio successivo prevede molte escursioni nella giungla con il trasporto di attrezzatura, molte immersioni, molte punture di zanzara.
Si spera che tutto venga ricompensato con belle scoperte.

Fonte dell’articolo: https://www.scubadivermag.com/the-mental-and-physical-challenges-of-cave-exploration/

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