La Commissione Nazionale italiana per l’UNESCO ha accolto di recente la richiesta di iscrizione del sito “Grotte e Carsismo evaporitico dell’Emilia-Romagna” costituito da tre aree principali: Gessi triassici dell’Appennino Reggiano, Gessi bolognesi e Vena del Gesso Romagnola. Alle aree già candidate si sono aggiunte anche le Grotte di Onferno di Gemmano, nel Riminese.
Il prossimo 23 novembre il consiglio comunale di Gemmano sarà chiamato a ratificare la decisione con il voto della delibera del protocollo d’intesa fra gli enti coinvolti a sostegno della candidatura delle aree carsiche e gessose della regione Emilia-Romagna, delle quali fa parte nel riminese la Riserva Naturale Orientata e le Grotte di Onferno e il promontorio di San Leo.
Il Ministero italiano della Transizione Ecologica, che cura l’invio della candidatura al Comitato del Patrimonio Mondiale a Parigi, ha proposto l’ampliamento della candidatura coinvolgendo anche le aree gessose affioranti nella Collina Riminese, a Gemmano ed a San Leo, in considerazione della loro riconosciuta qualità ambientale e rilevanza scientifica.
I gestori di queste grotte sono particolarmente attenti ad uno sviluppo e una fruizione etica, rispettosa del luogo, della fauna e del ruolo che svolgono le grotte, nell’ambiente, nella cultura e nell’ecologia.
Le grotte turistiche di Onferno svolgono attività didattica ambientale con seminari, incontri, laboratori didattici con bambini.