Dopo molti anni di attesa, dall’ unione del Due Bocche e del Quinto Elemento è nata una unica grotta con 3 chilometri di sviluppo
Il 2021 sembra essere un anno propizio per le scoperte di giunzioni sotterranee tra grotte conosciute, così alla fine di ottobre 2021 anche nel Lazio gli speleologi sono riusciti a collegare due grotte importanti che si aprono sull’altopiano di Gorga, nella parte orientale dei Monti Lepini (Lazio Meridionale).
Ormai è abbastanza chiaro che queste montagne rappresentano una delle aree carsiche più importanti del Lazio.
L’Ouso a Due Bocche (La930) e l’Abisso del Quinto Elemento (La1640) formano ora un sistema di oltre 3 chilometri di sviluppo, un primo piccolo tassello di qualcosa immaginato molti anni prima e chiamato “Lepinia” ossia un vasto complesso ipogeo formato da più grotte unite in un unico sistema.
Oggi, con oltre 10 chilometri di esplorato su circa 3 chilometri quadrati di altopiano, diverse colorazioni e l’arrivo della prima giunzione, gli speleologi cominciano a credere che questo complesso esista davvero.
Le esplorazioni nei Monti Lepini non sono per niente facili: lunghi meandri spesso di dimensioni al limite, sono la regola, ed il Ramo SuperGiovane che collega il Quinto Elemento con il Due Bocche non fa eccezione.
Ora sappiamo che sotto l’altopiano esiste un reticolo composto anche da livelli fossili e diffluenze interne, che permettono di saltare tra una grotta e l’altra e questo lascia parecchio spazio alla fantasia.
Gli esploratori concentreranno i propri sforzi nostri sforzi nella verifica dei rami sotterranei che si dirigono verso sud, per cercare di raggiungere l’Abisso di Monte Fato, affiancando alle esplorazioni una campagna di misurazioni di gradienti termici e flussi d’aria, nonché tracciamenti odorosi tra i vari ingressi.
Le esplorazioni sull’altopiano, iniziate ormai molti anni fa, prendono affettuosamente il nome di ‘Progetto Lepinia’ e sono condotte in modo trasversale da un gruppo aperto a chiunque abbia voglia di esplorare!
fonte: Andrea Benassi
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