I maggiori risultati dall’Abisso delle Spade che a -840 punta decisamente verso W le Donne. Esplorazioni anche in altre venti grotte già note e in quattro grotte nuove. Nuovo ramo a -300 in W le Donne. Il resoconto di Andrea Maconi

Abisso delle Spade: -820m (foto Felicita Spreafico)
Abisso delle Spade: -820m (foto Felicita Spreafico)

Nel mese di Agosto 2021 si è svolto il consueto campo speleologico estivo sulle Grigne, in provincia di Lecco.
Seppure in pochi, gli speleologi hanno lavorato incessantemente per due settimane, portando l’Abisso delle Spade ad una profonditá di -840 metri, grazie a due punte esplorative che hanno superato il vecchio limite di -750 metri raggiunto nel 2019.
Tra pozzi discesi, risalite e diverse persecuzioni, ormai la grotta sembra puntare decisamente verso le zone profonde di W le Donne, la maggiore grotta del Massiccio delle Grigne e una delle più estese d’Italia.
Durante il campo è stato effettuato l’intero riarmo della grotta ‘Le Bambine Crescono’, a 25 anni dalla sua scoperta.
Nei giorni meno impegnativi, sono state rivisitate una ventina di grotte conosciute, ma la grande quantità di neve e ghiaccio ancora presente all’interno delle cavità ha reso difficile se non impossibile trovare nuove prosecuzioni.
Una esplorazione a W le Donne a -300 ha regalato un centinaio di nuovi cunicoli.
Sono poi state esplorate quattro modeste grotticelle che risultavano inesplorate: 1864, 5861, 5876 e 5877 LO.

Al campo hanno partecipato speleologi di: Associazione Speleologica Comasca, Gruppo Grotte Busto Arsizio, Gruppo Grotte Milano CAI SEM, Gruppo Speleologico Bergamasco Le Nottole, Gruppo Speleologico Tivano, Speleo Club CAI Romano di Lombardia, Speleo Club CAI Erba, Speleo Club CAI Lovere, Speleo Club Ribaldone e speleologi indipendenti.

Questo il resoconto completo dalla penna di Andrea Maconi disponibile in pdf.
https://www.scintilena.com/wp-content/uploads/2021/09/E-mail.pdf

Ecco il testo esteso di Andrea Maconi:

Anche quest’anno si è svolto il consueto campo speleo estivo di due settimane in Grigna (LC). Seppure in pochi, siamo riusciti a non stare praticamente mai fermi.

Nei giorni meno impegnativi si è proceduto alla revisione di una ventina di grotte già note, senza tuttavia trovare grosse prosecuzioni in quanto la quantità di neve di quest’anno era piuttosto cospicua. Solo nella 1817 LO si è raggiunta la profondità di -55m, ma il pozzo risulta ancora toppo di neve.

Sono poi state esplorate quattro modeste grotticelle che risultavano inesplorate: 1864, 5861, 5876 e 5877 LO.

Per quanto riguarda le attività più impegnative invece si è proceduto al riarmo quasi totale delle Bambine Crescono LO 1839, al fine di rivedere la grotta a oltre 25 anni dalla sua esplorazione.

A W Le Donne LO 1936 è stata effettuata un’uscita a poco meno di -300m per completare il rilievo e scendere alcuni pozzetti. Durante la visita si è notato un ramo, raggiunto mediante breve arrampicata, che ci ha regalato un centinaio di metri nuovi, caratterizzati da un bel meandro e una successione di pozzetti che ricollega più in basso, poco sopra la partenza del pozzo di Utopia. Nel contempo si è anche proceduto alla sostituzione di alcune corde che risultavano danneggiate.

L’attività più interessante è stata tuttavia svolta all’Abisso delle Spade LO 1648. Due anni fa si era constatato che la grotta proseguiva oltre il cunicolo di -750m ed ora, a distanza di due anni, eccoci di nuovo Corvo ed io al punto incriminato, dopo aver superato i penosi 50m di cunicolo fangoso che precedono il pozzo da scendere. Il pozzo è risultato profondo una ventina di metri, quindi già con la sua discesa, veniva superato il fondo di -767m che avevamo raggiunto poco meno di 10 anni fa in un altro ramo. Come già purtroppo sospettavo dalla notevole corrente d’aria presente e per la classica legge non dimostrabile delle grotte (se è un posto di emme, stai tranquillo che prosegue, se è comodo e largo, stai invece tranquillo che chiude!), l’abisso è esploso! Ci siamo resi subito conto di essere entrati in qualcosa di grosso: in lontananza si udiva un forte rumore di torrente ed in effetti poco sotto partiva un pozzo di 50m in cui si tuffava una cascata di 1-2 l/s. Non avendo abbastanza materiale per scenderlo, ci siamo dedicati al raggiungimento di una finestra che ha consentito l’esplorazione di un centinaio di metri di bella condotta attiva, il cui torrente proviene da due camini. Sul P20, effettuando due traversi, è stata raggiunta da un lato una condotta di una ventina di metri che ricollega all’ambiente sottostante, mentre dall’altro lato una bella galleria fossile in discesa che diventava sempre più ampia. Si giunge ad un trivio: da un lato ci fermiamo su pozzetto, dall’altro lato su un restringimento, mentre verso monte si prosegue in una galleria piuttosto grossa per la zona (larga anche 8m) fino ad un intaso. Usciamo soddisfatti dalla punta con circa 350m nuovi di grotta.

Nella seconda uscita oltre a noi due ci sono anche Alex e Felicita e, con qualche difficoltà, a causa della roccia marcia, viene sceso il P50, un successivo saltino e un P15. La grotta prosegue con una forra attiva per una ventina di metri, poi torna il terribile fango e la stanchezza ci ha fatto tornare sui nostri passi. Attualmente il punto raggiunto è di -840m e la grotta punta ormai decisa alle zone finali di W Le Donne, seppure manchino ancora 200m di dislivello.

Al campo hanno partecipato: Associazione Speleologica Comasca, Gruppo Grotte Busto Arsizio, Gruppo Grotte Milano CAI SEM, Gruppo Speleologico Bergamasco Le Nottole, Gruppo Speleologico Tivano, Speleo Club CAI Romano di Lombardia, Speleo Club CAI Erba, Speleo Club CAI Lovere, Speleo Club Ribaldone e speleologi indipendenti.

Andrea Maconi
INGRIGNA!

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