Madre de Dios 50°S : Una Isola Laboratorio al servizio della Scienza

L’isola cilena Madre de Dios appartiene ad una regione eccezionale, la provincia Ultima Esperanza, nel sud del Cile. Affronta il Pacifico al margine del mondo, come una sentinella vanzata nell’emisfero australe. Il team franco-cileno Ultima Patagonia 2010 è consapevole di questo aspetto simbolico.

In effetti, Madre de Dios è un esempio raro, quasi unico, di un luogo isolato, dove la convivenza tra uomo e natura durata migliaia di anni e fino al secolo XX si è svolta come nella preistoria.

Uomini e donne valorosi, della tribù Kawésqar non hanno mai conosciuto la fase “neolitica” vivendo di nomadismo, senza conoscere l’agricoltura. Grazie alla sua funzione di rifugio, le grotte litoranee dell’isola conservano questa memoria: sepolture, focolari, resti di cibo, pitture rupestri.

Con le sue grotte calcaree più a sud del pianeta, veri archivi del clima e dell’ambiente, questo arcipelago rappresenta anche un laborqatorio fondamentale per la comunità scientifica: Conoscere l’evoluzione del clima passato e attuale, studiare l’evluzione biologica nelle zon subpolari dopo la fine della glaciazione, studiare i cimiteri delle balene, scavare i siti archeologici, verificare l’impatto dell’attività umana attuale con l’ambiente.
In ragione di tale patrimonio carsico e archeologico, il governo cileno ha deciso di proteggere lì’isola nel 2008.
Il progetto del 2010 è un segno di continuità e di interdisciplinarità portato avanti da Francia (Federazione Francese di Speleologia) e Cile, alleati insieme nell’esplorazione e nello studio del patrimonio dell’Isola Madre de Dios. Si spera, infine, di riuscire a proporre questo arcipelago come Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO.

La spedizione Ultima Patagonia 2010 in sostanza si propone quattro biettivi principali:

1 – Esplorazione sopra il mare, sopra e sotto terra
2 – Studio archeologico nelle grotte e nei rifugi
3 – Studio della Grotta e della Playa de la Ballena
4 – Installazione di una grotta laboratorio per gli studi dei cambiamenti climatici

Maggiorni informazioni sono disponibili sul sito http://www.centre-terre.fr/ultima2010/

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