Nei primi giorni di Maggio 2021 un gruppetto di motociclisti appassionati di trial è passato dentro una grotta vulcanica alle pendici dell’Etna nel Comune di Belpasso, abitata da una colonia di pipistrelli.
Nei primi giorni di Maggio del 2021, un nutrito gruppo di motociclisti non organizzati ha pensato bene di attraversare una grotta vulcanica alle pendici dell’Etna, nel Comune di Belpasso.
La cavità è la “Grotta Taddariti 2”, un’interessante galleria di scorrimento lavico che si apre nelle lave dell’eruzione del 1669 che, anni fa, fu intercettata dalle ruspe e sventrata nel tratto mediano.
Nel ramo nord del tubo di lava, quello attraversato con le moto, vive una colonia di pipistrelli “Ferro di cavallo minore”.
Duole ricordare come, sempre nel Comune di Belpasso, nel 2018 un postino disonesto gettò in una grotta una notevole quantità di posta mai recapitata, e poi scoperto gli diede fuoco, cuasando un danno ancora maggiore. Vedi articolo su Scintilena
Durante le passeggiate nei boschi è facile incontrare di frequente gruppi di motociclisti invadenti, ma se è poco tollerata la loro presenza su sentieri vietati ai veicoli a motore, la frequentazione di una grotta in motocicletta deve essere perseguita penalmente, con o senza la presenza di pipistrelli.
Sembra che il Presidente del Parco dell’Etna di fronte all’ennesimo scempio si sia limitato a dire che il raduno non autorizzato di motocrossisti si è svolto fuori dai confini del Parco.
Nel vicino abitato di Borrello, nessuno ha visto e nessuno ha sentito.
Sarebbe interessante sapere se il Comune di Belpasso su cui si apre la cavità, si sia mosso per identificare gli ignoranti autori dell’impresa e perseguirli penalmente.
Il Giornale “La Sicilia”, fonte della notizia, ne approfitta per trarne alcuni spunti di riflessione sulla necessità di istituire un “Parco vulcanospeleologico metropolitano” per la tutela, la valorizzazione e la fruizione delle “Sciare” i ripidi pendii vulcanici che circondano l’Etna. Socendo la testata giornalistica, “È, questa, l’unica strada percorribile se si vuole salvare questo importante patrimonio naturale formato dagli ultimi lembi sciarosi delle innumerevoli colate laviche e dalle grotte vulcaniche che in esse si aprono, all’interno delle quali vive una fauna peculiare e spesso custodiscono veri e propri “tesori” per gli archeologi, un patrimonio culturale e scientifico unico in tutta l’Europa continentale che appartiene all’intera collettività e che va adeguatamente protetto e, ove possibile, reso fruibile da tutti”.
Fonte: “La Sicilia”