Come è cambiata l’acqua che beviamo rispetto a 50 anni fa? È quanto si propongono di scoprire gli speleologi pordenonesi con il progetto “L’acqua che berremo”
Come è cambiata l’acqua che beviamo rispetto a 50 anni fa? È quanto si si propongono di scoprire gli speleologi pordenonesi con “L’acqua che berremo”.
Il progetto di alternanza scuola-lavoro si svilupperà fra il 2021 e il 2022.
In origine l’idea era di coinvolgere gli studenti nel campionamento e nell’analisi delle acque, ma la pandemia ha costretto a rielaborare il programma.
Al progetto partecipano gli studenti della classe 4C specializzazione Chimica dell’Istituto tecnico Kennedy di Pordenone, coordinati dalle insegnanti di analisi chimiche strumentali. i ragazzi saranno formati nelle tecniche speleologiche dagli istruttori del CAI.
In questi giorni gli speleologi pordenonesi hanno raccolto i campioni delle acque superficiali e ipogee del Friuli occidentale.
Successivamente si svolgeranno lezioni teoriche online sugli argomenti della speleologia e sul campionamento.
Gli studenti analizzeranno l’aspetto inorganico delle acque, l’anno prossimo passeranno agli esami microbiologici.
Il progetto riprende Idrostudio ’73, realizzato in quell’anno dall’allora gruppo speleologico idrologico di Pordenone in collaborazione con il laboratorio provinciale d’igiene e profilassi diretto dal compianto professore Guido Perin.
A distanza di 50 anni si confronteranno i dati raccolti all’epoca con quelli attuali. I primi risultati saranno illustrati a Novembre 2021 al raduno internazionale di Speleologia di Marina di Camerota.
Giorgio Fornasier, referente del progetto per il Cai, ha sottolineato che dagli anni Settanta molte cose sono cambiate: i consorzi per la gestione delle acque si sono dotati di sistemi di controllo e monitoraggio. Grazie alle caratteristiche peculiari dell’ambiente montano pordenonese, ricco di aree carsiche e dolomitiche, gli agenti inquinanti filtrano in modo ridotto. Gli speleologi pordenonesi hanno promosso giornate dedicate alla pulizia di doline e inghiottitoi, come il Bus de la Lum in Cansiglio (con Legambiente)ma anche degli alvei dei fiumi (Noncello e Fiume e pure il Gorgazzo).
Fonte Giampaolo Fornasier,
Unione speleologica Pordenonese CAI Pordenone