L’incredibile operazione di soccorso dei 13 ragazzi thailandesi intrappolati a Tham Luang sbarca a Hollywood. “Thirteen lives” è il titolo della sceneggiatura scritta da William Nicholson sulla base delle testimonianze dirette di Rick Stanton e degli altri speleosub del British Cave Rescue Council che hanno guidato la missione. La regia del film prodotto dalla MGM sarà affidata al premio Oscar Ron Howard.
L’anno prossimo è prevista anche l’uscita del documentario del National Geographic e la pubblicazione dell’autobiografia di Stanton.

Il momento del riprovamento
Il momento del ritrovamento dei bambini all'interno della grotta

Si chiamerà “Thirteen Lives” (Tredici Vite), sarà prodotto dalla MGM e diretto dal premio Oscar Ron Howard (A beautiful mind) con la sceneggiatura di Willim Nicholson (“Il gladiatore”), il film che racconterà del salvataggio dei tredici ragazzini rimasti intrappolati nel 2018 nella grotta Tham Luang in Thailandia, e salvati dallo speleosub Rick Stanton, a capo della squadra del British Cave Rescue Council, coadiuvata dai volontari thailandesi e numerosi soccorritori giunti da tutto il mondo.
Diversi finora i documentari, film e serie tv prodotte o in produzione che hanno cercato di ricostruire l’incredibile vicenda, servendosi però dei racconti più o meno parziali di chi in realtà è rimasto fuori da quella grotta o si è addentrato per alcune centinaia di metri o ha dato un contributo, pur importante, solo in alcune fasi di quella che è stata definita la più complessa operazione di soccorso in grotta di tutti i tempi. La sceneggiatura di questo film, invece, è stata scritta con la collaborazione e la testimonianza diretta di coloro che per primi hanno trovato i ragazzi, e poi ideato, testato e infine eseguito il piano per trarli in salvo: Richard Stanton, John Volanthen, Jason Mallinson, Chris Jewell, Josh Bratchley e Connor Roe.

Ma gli speleosub britannici protagonisti del salvataggio sono anche impegnati nelle riprese di un ulteriore documentario firmato National Geographic ancora in produzione, la cui uscita è prevista per l’anno prossimo. Quest’ultimo da non confondersi con l’episodio di Drain The Ocean “Thai Cave Rescue” già andato in onda su Nat Geo TV, che pur mostrando il pregevole lavoro di rilievo 3D della grotta di Tham Luang effettuato da alcuni esperti, contiene errori piuttosto marchiani nel racconto della cronologia e dello svolgimento degli eventi.
Si preannuncia da non perdere anche il libro di Rick Santon “Aquanaut”, l’autobiografia che racconterà i suoi quasi40 anni di esplorazioni e operazioni di soccorso in tutto il mondo. Ma per leggerlo bisognerà attendere ancora il 2021.
Lo speleosub Rick Stanton al reduno di speleologia di Urzulei 2019
“Per questo soccorso abbiamo dovuto letteralmente reinventarci il manuale operativo” Il racconto di Rick Stanton al Raduno di Uzulei.
A raccontare lucidamente agli speleologi italiani cosa accadde realmente durante tutte le concitate fasi di quella operazioni senza precedenti è stato lo stesso Rick Stanton l’anno scorso, in una presentazione al Meeting Internazionale di Speleologia “Impronte” e riportata in un articolo su Repubblica.it. Tutto inizia il 23 giugno del 2018, quando 12 giovanissimi calciatori tra gli 11 e i 16 anni e il loro allenatore di 25 scompaiono nella grotta di Tham Luang, che nel frattempo si allaga a causa delle piogge monsoniche. I soccorritori thailandesi non riescono a trovarli, e a loro nel frattempo si aggiungono decine di speleosub volontari provenienti da tutto il mondo che tuttavia si fermano ad un punto morto. Grazie all’intervento dello speleologo britannico Vernon Unsworth da anni stabilitosi nel Paese, il governo thai chiede aiuto ai due speleosub inglesi Rick Stanton e John Volanthen. Saranno loro, a nove giorni dalla scomparsa, a trovarli tutti vivi a 3 km dall’entrata, 1.500m più lontano del punto in cui erano riusciti a penetrare i soccorritori che li avevano preceduti, di cui quattro erano rimasti intrappolati e tratti in salvo dagli stessi britannici. Dopo il ritrovamento dei ragazzi, i navy seal thailandesi riprendono in mano il comando per le operazioni di recupero, ma passano altri 5 giorni e nessuno riesce a trovare una soluzione. Impossibile aprirsi un varco dall’esterno trivellando, allora si pensa di lasciarli lì per quattro mesi, portando loro generi di conforto in attesa della fine della stagione monsonica, ma non è una opzione realmente praticabile, allora arrivano le proposte di Elon Musk, la capsula-razzo, il tunnel gonfiabile, ma nessuna realizzabile, così come irrealizzabile è l’idea di insegnare ai bambini i rudimenti della speleosubacquea.

Mentre letteralmente tutto il mondo trattiene il fiato nell’attesa, la finestra di tempo utile a salvarli si restringe drasticamente, i monsoni che hanno concesso alcuni giorni di tregua stanno per tornare più violenti ad innalzare i livelli dell’acqua a valori ingestibili, e nella notte Saman Kunan, sub in pensione volontario sin dalle prime ore, muore per prolungata carenza di ossigeno. I thailandesi allora accettano la proposta di Stanton di sedare i ragazzi per portarli fuori: ognuno dei 4 speleosub del Team (John, Rick, Jason e Chris) avanzerà con un ragazzo stretto a sé, posizionato a pancia in giù, con la testa tenuta salda accanto al suo viso per controllarne la respirazione, fino al primo check point asciutto dove li attenderanno altri medici e soccorritori per continuare il percorso fino agli altri punti sommersi e infine all’uscita. L’intera operazione si conclude con successo tre giorni dopo, il 10 luglio 2018, con l’uscita della grotta dell’ultima delle “tredici vite” salvate, anzi diciassette , se si considerano anche i quattro volontari tratti in salvo da Stanton e Volanthen nella fase di ricerca dei dispersi.

FONTI: https://deadline.com/2020/05/mgm-wins-thirteen-lives-ron-howard-thai-cave-rescue-thriller-1202925064/maz/

https://www.repubblica.it/solidarieta/volontariato/2019/05/13/news/thailandia_salvo_i_12_ragazzi_intrappolati_nella_grotta_non_chiamateci_eroi_-226158497/

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