Sul numero di Febbraio della rivista Montagne360 è protagonista la speleologia, con racconti di spedizioni e riflessioni su un ambiente, quello delle grotte, da tutelare e studiare.
“Mundus Subterraneus”: Dalla Nuova Zelanda alla Cina, esperienze e segnali dai vuoti delle montagne.
Prima devi andare in montagna, passeggiare un pò. Poi quando trovi un buco devi avere il coraggio di esplorarlo. Quella è una grotta!
“Prima devi andare in montagna, passeggiare un pò. Poi quando trovi un buco devi avere il coraggio di esplorarlo. Quella è una grotta!”
Laura ha cinque anni e spiega così cos’è una grotta e cos’è la speleologia.
Le sue parole sono state riprese da Luca Calzolari, direttore della rivista del Club Alpino italiano Montagne360, per aprire lo speciale del numero di Febbraio, intitolato “Mundus subterraneus”. Un numero che vuole evidenziare come la speleologia sia il coraggio di esplorare una grotta, il coraggio dell’avventura, della curiosità e della conoscenza. È una pratica che consente al mondo sotterraneo di diventare un luogo culturale, che viene documentato, studiato e tutelato.
Gli articoli pubblicati accompagnano il lettore in diversi angoli del nostro pianeta, alla scoperta di esperienze e segnali dai vuoti delle montagne. Entrando nel dettaglio viene spiegato come la Nuova Zelanda sia una piccola parte emersa di una grande area continentale e come la Società speleologica locale abbia all’attivo importanti esplorazioni, fin dalla sua nascita nel 1949.
Si vola poi in Messico, nel cuore della Cueva del Rio LaVenta, con il racconto della scoperta di uno dei sistemi carsici più grandi del Paese. Una scoperta che ha visto protagonista, lo scorso anno, un gruppo di speleologi italiani guidati da Cesare Raumer, alla quale ha preso parte anche Tullio Bernabei.
Infine spazio alla ricerca e all’esplorazione di grotte sommerse in Cina, con la presentazione del progetto “Sckpp” (South China Karts Plain Project), alla cui terza spedizione, che ha documentato cavità fino a 90 metri di profondità, hanno partecipato anche due speleosub del nostro Paese (Simone Nicolini e Marco Bossi).
l’impatto del riscaldamento climatico nel sottosuolo e l’importanza dell’approccio speleologico alla glaciologia moderna
M360 approfondisce anche l’impatto del riscaldamento climatico nel sottosuolo e l’importanza dell’approccio speleologico alla glaciologia moderna, citando anche le rilevazioni del Cai nella Grotta di Bossea, in provincia di Cuneo, fino ad arrivare ai resti fossili di vertebrati che si possono scoprire durante le esplorazioni, come il giacimento nella Grotta dei Mulini ad Alonte, in provincia di Vicenza.
Dopo ventiquattro anni di assenza, ritorna su Montagne360 il concorso internazionale Speleovignetta, che ripropone i suoi valori fondanti: l’esplorazione, l’ecologia e la protezione ambientale.
In questo numero, poi, un’importante notizia di attualità, ovvero la nomina dell’alpinismo a Patrimonio culturale immateriale dell’umanità Unesco, nel cui processo di candidatura ha avuto un ruolo di primo piano il CAI.
Fonte: Comunicato Ufficio Stampa CAI del 29 Gennaio 2020