Notizia di Andrea Maconi
Sabato mattina Conan (Daniele Bassani) ed io ci troviamo. Di altri non viene nessuno. Faremo solo noi il campo interno in Stoppani (Pian del Tivano) da sabato a martedì. Entriamo con 2 sacchi a testa e passiamo con molta fatica i laminatoi di 120 m di collegamento con le Vie Nuove, dove superiamo il sifone di collegamento che per fortuna è aperto. Appena passati ricontrolliamo il sifone perchè strisciandoci sopra si rischia di compattare la ghiaia entro cui si perde il torrente…e non sarebbe una bella cosa! Nel frattempo a Conan si rompe uno stivale e dunque per 4 giorni avrà lo stivale pieno d’acqua….
Per prima cosa, dato che siamo già infangati e bagnati, rileviamo la Galleria degli Orrori, cunicolo di 70 m che avevo esplorato un paio d’anni or sono. Ci dirigiamo dunque al Camino Gigante, dove completiamo il rilievo dei rami soprastanti e arriviamo a 5 m dalla superficie (accidenti per arrivare lì si devono fare 450 m di dislivello…), tra cui il passaggio dei laminatoi di collegamento.
Completata anche quest’operazione ci dirigiamo verso l’obiettivo della nostra meta, non prima però di avere preso anche il terzo sacco a testa… Si procede lentamente in Merry Christmas e si supera un altro sifone, riuscendo a bagnarsi solo dal ginocchio in giù, anche se con difficoltà. Dopo un’oretta siamo al Sifone dell’Orecchio. In questo si è costretti a fare il bagno perchè ci sono solo 40 cm d’aria. Conan decide di passarlo nudo, io invece ho portato con me una muta stagna che devo testare, dato che ho fatto recentemente tutte le riparazioni… Appena prima del sifone si sta quasi in piedi e ci si riesce a cambiare. A detta di Conan, appena al di là c’è una sala per cambiarsi. Attraversiamo rapidamente il sifone lungo una decina di metri, se non che dopo non c’è nessuna sala e si striscia per 50/70 m nel fango liquido, superando tra l’altro un altro sifone. Conan comunque è contento della sua scelta (matto!), anche se in effetti non apprezza il luogo… Io purtroppo ho la muta e devo passare 15 volte il sifone (8 in andata e 7 in ritorno) per recuperare i 6 sacchi e i sacchetti con la roba asciutta…
Ricomposti con normale attrezzatura si riparte, anche se siamo entrambi fradici per i luoghi visti prima del sifone…Dopo il sifone si scende e cerchiamo un posto dove fermarci per dormire, anche perchè cominciamo ad avere chiari segni di stanchezza, determinati anche dal fatto che non abbiamo mangiato da oltre 10 ore e siamo accompagnati da 50 kg di attrezzatura…. Cominciamo a scendere verso Acquarius, ma non troviamo nulla ed è inopportuno scendere sino al fondo con tutti i sacchi. Finalmente alle 4 del mattino troviamo un breve tratto di galleria con ghiaia asciutta. Non si sta in piedi e c’è il vento, ma è l’unico posto per dormire. Sbattiamo a terra del pluriball e dormiamo per ben 4 ore, riuscendo a farci asciugare (addosso) il sottotuta. A questo punto ci alziamo e decidiamo di procedere al rifacimento del rilievo della zona. Nel rilevare Conan becca un arrivo in frana. Mi infilo e passo una strettoia, dove inizia una galleria superinclinata, dove mi fermo dopo circa 30m: prosegue, da arrampicare. Torno indietro e dopo vari tentativi ripasso la strettoia a fatica. Dopo alcune ore terminiamo il rilievo della zona e verifichiamo i punti di possibile prosecuzione. Questa volta andiamo a letto presto (alle 22) e puntiamo la sveglia alle 7. Il giorno dopo, stracarichi ci avviamo verso Scorpio, che, a detta di Conan dovrebbe essere il punto più interessante per le esplorazioni in quanto la direzione è quella per la Tacchi. Purtoppo un ennesimo sifone ci blocca… Deviamo allora per Taurus dove c’è una risalita da fare. Saliamo rapidamente nella grossa galleria sino a che, ad un certo punto, si incontra una galleria trasversale che taglia il gallerione. Conan si infila a sinistra e vede che non ci sono impronte, seppure la galleria sia transitabile in piedi…d’altronde la cosa non ci sconvolge più di tanto, perchè le zone sono talmente remote, che le prosecuzioni sono state viste tutte molto male e da pochissime persone. Percorriamo un meandro “grignesco” per 50m, accompagnati da un forte vento. Poi incontriamo un pozzo. Segue una sequenza di pozzi tutti in fila, che sinceramente centra ben poco con la morfologia classica delle grotte del Tivano. Si comincia a trovare una finestra su un pozzo e poi un’altra bella condotta che sfocia su un pozzo molto ampio, su cui ocheggiano diverse finestre. Con l’ultima corda rimasta scendiamo anche l’ultimo pozzo e la grotta esplode! Becchiamo una galleria di modeste dimensioni che ci porta su una galleria larga 15 m e alta altrettanto. A valle purtroppo chiude su frana, mentre a monte la seguiamo e si sfiocca in diversi rami terminanti su camino. In particolare in uno di questi, l’evidente prosecuzione è bloccata da due enormi massi di 5 o più metri che ostruiscono parzialmente la galleria alta una decina di metri che si intravede dietro…Bisognerà arrampicare. Rileviamo velocemente a tiri da 20 m, dato che la bindella è da 20m… i punti in zona da rivedere sono davvero tanti, ma sicuramente non sarà facile raggiungerli perchè bisogna fare oltre 750 m di dislivello per arrivare qui e superare 4 sifoni… Rivedendo a casa i dati del rilievo in compass scopriamo che la frana su cui ci siamo fermati è niente di meno che la stessa di Nice in Fornitori! Sicuramente nelle prossime uscite disostruiremo il passaggio per rendere percorribile queste zone in maniera molto più comoda e sicura, se non che abbiamo tirato su tutte le corde dai pozzi, quindi ci toccherà ripercorrere la faticosa via della Stoppani…
Uscendo dal ramo diamo un’occhiata all’altra galleria, dove corriamo per una cinquantina di metri fermandosi su una strettoia che in breve, con due smazzettate, sarà percorribile. Al di là la galleria riprende grossa… In discesa completiamo il rifacimento di Taurus e di Tacchi’s Way. E’ tardi, ma quando Conan apprende che siamo a 990 m di rilievo di rami nuovi, decide di infilarsi anche in un’altra diffluenza e rilieviamo sino a raggiungere un numero con quattro cifre. Finalmente a 0.30 andiamo nel “caldo” sacco a pelo. Alle 4 suona la sveglia che ci dice che è ora di uscire (sob!). Stavolta l’uscita è più leggera perchè abbiamo solo due sacchi a testa dal sifone in avanti. Conan ripassa il Sifone dell’Orecchio con la solita tecnica suicida, mentre io lo ripasso per altre 9 volte per portare al di là i sacchi. Per fortuna tutti i sifoni sono rimasti aperti e, dopo i devastanti laminatoi di collegamento giungiamo alla via classica della Stoppani a -250 e uscire da qui è una passeggiata. Dopo 71 ore e mezza siamo fuori con quasi 1100 m nuovi di rilievo ed il rifacimento di 900 m di rilievo vecchio. Ora il sistema Fornitori Stoppani raggiunge i 39.930 m. Nella prossima punta festeggeremo il raggiungimento dei 40 km…
Logicamente ora si aprono prospettive assai interessanti per la Stoppani. Se si riuscirà effettivamente a rendere percorribile l’altro collegamento tra Stoppani e Fornitori, sarà possibile visitare, seppure facendo lunghi avvicinamenti, le zone più remote della Stoppani, senza rischiare di rimanere bloccati al di là dei sifoni.

Trovate le foto su http://cid-10a585b962dd8596.skydrive.live.com/browse.aspx/Stoppani%20-%20campo%20interno?ct=photos
Video Sifone Orecchio: http://www.youtube.com/watch?v=JO-vEEDCVeI
Colazione al campo: http://www.youtube.com/watch?v=EmakZbkTBZY
Superamento secondo sifone: http://www.youtube.com/watch?v=1g5R7Y15BJk

ciao
Andrea Maconi INGRIGNA!

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