Silvia Greggi
Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia d Viterbo e l’Etruria meridionale

Complesso di cunicoli idraulici a scopo agricolo nell’Ager Tiburtinus

RIASSUNTO
Nella cava di argilla del cementificio Buzzi Unicem a Guidonia Montecelio (Rm), località Formelluccia – Casale Riboni, nell’antico Ager Tiburtinus, è stato messo in luce nel 2016-2017 un complesso ipogeo di captazione idrica. I cunicoli (A, B, C e T1), senza fodera muraria e intonaco, sono riempiti per circa metà dell’altezza da sedimenti limosi relativi alla fase di abbandono che li rendono percorribili solo a carponi, ma in origine consentivano agevolmente il passaggio di una persona; le pareti sono ricoperte di spesse concrezioni calcaree, indice del costante scorrere dell’acqua, e presentano piccole nicchie per l’alloggiamento di lucerne.
Di alcuni tratti di cunicolo si conserva solo il fondo, costituito da un’ininterrotta fila di tegole atte a contrastare l’erosione. In un punto sono stati rinvenuti due frammenti di una tavola lignea (pertinente all’armatura impiegata per la realizzazione dello scavo) che analisi specialistiche hanno rivelato essere in legno di quercia, noto per resistenza e durevolezza. La rimozione di alcune tegole ha evidenziato una precedente sistemazione del fondo delle gallerie mediante canalette in terracotta collegate fra loro e incassate nell’argilla. Quasi tutte le canalette recano impresso sulla parte curva un bollo, finora sconosciuto, databile ad età tardo-repubblicana (II-I sec. a.C.), con il nome del fabbricante.
Un cunicolo risulta interrotto da un muretto con funzione di diga, allo scopo di controllare la pressione idrica, sul quale è collocata una tegola che poteva essere manovrata come saracinesca. In corrispondenza della diga è stato rinvenuto materiale ceramico caduto forse da un pozzo aperto nella volta del cunicolo. Di particolare interesse sono due frammenti anforari cui aderivano tracce di pece ottenuta da legno di Pinaceae: è noto come in antico i contenitori per liquidi venissero spesso impermeabilizzati spalmando all’interno prodotti di natura resinosa.
Il complesso ipogeo è da porre molto probabilmente in relazione con il fundus agricolo di una vicina villa sorta nel II-I sec. a.C., coerentemente con quanto ipotizzabile, sulla scorta del bollo laterizio, per il primo impianto dei cunicoli. In una seconda fase questi furono in parte modificati, ponendo le tegole sopra le canalette e costruendo il muretto-diga. I materiali rinvenuti presso il muretto sembrano indicare una mancata manutenzione del complesso, e forse un suo abbandono, tra la fine del II e l’inizio del III sec. d.C.

Relazione presentata alla conferenza “Archeologia e Speleologia, Subterranean Speleology” svoltasi a Roma il 2 Luglio 2019.
https://www.scintilena.com/conferenza-a-roma-su-archeologia-e-speleologia-subterranean-archaeology/07/03/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *