Gli incidenti in grotta sono abbastanza rari in Australia, ma la comunità speleologica effettua regolarmente esercitazioni di soccorso.

Logo della Australian Speleological Federation

Si è appena svolto l’incontro annuale dell’ Australian Speleological Federation nella città di Devonportad, in Tasmania, con la presenza di speleologi, esploratori, ricercatori e membri del soccorso durante il quale il soccorso speleologico australiano ha espresso la necessità di predisporre dispositivi e procedure adeguati anche ad affrontare grosse e lunghe operazioni di soccorso.

Brian Evans, coordinatore della Australian Cave Rescue Commission, recentemente ha partecipato ad una esercitazione di soccorso in grotta nel Nuovo Galles del Sud verificando le difficili condizioni incontrate dai soccorritori e racconta:
Da solo e con le normali tecniche speleologiche avrei potuto attraversare l’intera grotta in 20 minuti, ma per attrezzare la grotta e far avanzare la barella in sicurezza e far uscire un ferito ci sono volute circa sei ore“.

Evans ha affermato che per il successo dei soccorsi è indispensabile lo scambio di informazioni e conoscenze con i servizi di emergenza locali: “Dobbiamo essere sicuri che capiscano che il soccorso in grotta non è come un normale intervento esterno in ambiente ostile”, perché non puoi prendere un elicottero, tutto è scivoloso, bagnato e il potenziale rischio di caduta è quasi costante.”

Secondo Janice March, membro del Northern Caverneers, che coordina le esercitazioni di soccorso in grotta nel Nord della Tasmania “Anche le comunicazioni con qualcuno intrappolato o ferito nel sottosuolo sono complicate; Durante un intervento le comunicazioni con l’esterno avvengono attraverso piccole linee telefoniche che vengono stese lungo la grotta e poi usiamo sistemi telefonici speciali per tenere traccia di ciò che accade nelle parti più profonde”.

Il salvataggio degli animali è parte del lavoro
Nel 2016, la sig.ra March e altri speleologi locali sono stati chiamati a salvare un vitello che era rimasto intrappolato in una stretta fessura che si apriva in un terreno a Mole Creek, vicino a Launceston dopo piogge torrenziali.
Dovette scendere cinque metri nella cavità per legare una corda attorno alle zampe posteriori del vitello, le operazione di salvataggio durarono quattro ore.
Il proprietario del vitello ha chiamato l’animale “Lucky” (fortunato).

‘Dobbiamo essere pronti per grandi operazioni di salvataggio’
L’incredibile salvataggio dei bambini della squadra di calcio da una grotta allagata in Thailandia nel 2018 ha paralizzato il mondo.
Anche se i 12 ragazzi e il loro allenatore sono stati recuperati vivi, un sub è morto durante le operazioni di soccorso.

Secondo Evans l’incidente dovrebbe servire da promemoria per le autorità australiane, per garantire che gli speleologi e i servizi di emergenza siano preparati per situazioni di soccorso complesse in cui è necessario mobilitare rapidamente esperti internazionali di soccorso in grotta. “Mentre i soccorsi come quello in Thailandia sono ovviamente estremamente rari, potenzialmente c’è il rischio che potremmo trovarci di fronte ad un’operazione di soccorso di più giorni come quello in Tasmania, dove un ferito potrebbe trovarsi in una zona davvero difficile della grotta”.

Evans dice che “L’Australia deve prepararsi, anche se un incidente di questa portata è molto improbabile, in modo da avere procedure e dispositivi in grado di far arrivare altri soccorritori dall’estero e per non far subire incidenti ai soccorritori, come in Thailandia, perché non sono in grado di affrontare un salvataggio in grotta.”

L’Australian Cave Rescue Commission ha redatto da tempo un “Codice di minimo impatto di soccorso” costituito da linee guida da seguire per provocare il minimo danno alle grotte in caso di intervento di soccorso.
Il documento è disponibile in download in questa pagina:
https://www.caves.org.au/administration/commissions/australian-cave-rescue-commission

Fonte: www.abc.net.au

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