Si chiama Hovermap ed è sviluppato da Emesent, una startup statunitense che ha raccolto 2 milioni e mezzo di dollari per sviluppare un drone speleologo che utilizza lo scan laser LIDAR per mappare in modo totalmente autonomo le cavità sotterranee.
E’ un drone totalmente automatico, come quelli che abbiamo visto al cinema nel film “Prometeo” ed è in grado di restituire un rilievo 3D.
La sua applicazione in ambiente indoor tiene lontani tutti i limiti imposti dalla FAA (l’ENC americana).
I primi investimenti sul drone sotterraneo sono stati fatti dalle industrie minerarie che devono monitorare costantemente lo stato dei grandi vuoti e delle gallerie delle miniere e spesso le condizioni estreme impediscono all’uomo di arrivare agevolmente in certe porzioni di miniera.
Per sviluppare il drone sotterraneo Hovermap, Emesent non ha usato quello che già c’era: il drone è un normalissimo drone DJI, il Lidar laser esiste da anni ed è usato comunemente per creare mappe ad altissima precisione. Il grosso del lavoro è stato quello di sviluppare il software per la navigazione sotterranea e quello per l’analisi delle immagini e la restituzione 3D.
Per gli speleologi non sembra proprio una manna dal cielo: Se i droni soppianteranno le esplorazioni umane non ci resteranno più luoghi dove ci sentiremo vivi, ma è ovvio che l’utilizzo di questi droni automatici riuscirebbe a mettere la parola fine alle esplorazioni in ambiente estremamente ostile, dalla Miniera di Naica ormai per sempre inaccessibile, alle Stufe di San Calogero a Sciacca, o a molti Lavatubes delle baleari pieni di gas letale, o più sempliocemente toglierebbe molti punti interrogativi in cima a pozzi mai risaliti.
Fonte: https://www.dronezine.it/67820/25-milioni-di-dollari-per-il-drone-che-crea-mappe-sotto-terra/