In questi giorni ricorreva l’anniversario della scoperta della Grotta Grande del Vento, universalmente conosciuta come “Grotte di Frasassi” e grazie anche alla partecipazione ad un convegno in terra marchigiana non mi sono lasciato sfuggire l’occasione di visitare la grotta turistica in questo particolare frangente.
Per la giornata di ieri era previsto che i gruppi di turisti che avrebbero visitato la grotta sarebbero stati accompagnati degli scopritori della grotta.
Ed eccomi qui. Seduto in ossequioso silenzio davanti ad un piccolo gigante che mi sovrasta.
Fabio, un ometto piccolino è qualche gradino più in alto di me, a fianco di Amedeo. I due duettano davanti al nostro piccolo gruppo di turisti nel mezzo di una esplosione di fantastiche forme di carbonato di calcio.
Fabio è sorridente e racconta con naturalezza di come scese, 47 anni fa, quel grande pozzo chè è la sala dell’Abisso Ancona. E’ una storia che ho sentito raccontare tante volte, in modo asettico dalle guide turistiche, in maniera appassionata dagli esploratori che ne parlano e scrivono in maniera personale, ognuno evidenziando un particolare momento di quella avventura fuori del normale, di quel momento che cambiò per sempre la vita speleologica di quei ragazzi così poco esperti.
Fabio racconta con passione la sua discesa, del telefono che gracchia, della parete che si allontana, dei suoi giri nel buio appeso a quella corda, e ammette che mentre sta raccontando ha ancora la pelle d’oca.
E io sono li ai suoi piedi, sono quarant’anni che aspetto di sentire quelle parole, li, da quelli che sono entrati da li sopra, e una lacrima mi solca il viso.
“Mamma quando sarò grande pure io voglio fare queste cose qui, voglio scoprire le meraviglie delle grotte, voglio passare da quei buchi stretti” lo dissi nel 76′ mentre visitavo quella grotta turistica che ha segnato per sempre anche la mia vita. E ieri ero li, insieme a Fabio e Amedeo, dove tutto per me è cominciato, dove la svolta della loro vita è stata per me un motivo di curiosità, mi ha acceso la passione per l’esplorazione, per il gusto della scoperta.
Grazie, se sono qui a scrivere su Scintilena è per questa grotta turistica.
Andrea Scatolini