“SOS Baviera, il film” il salvataggio di uno speleologo tedesco nel documentario di Fulvio Mariani e Andrea Gobetti

Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico
Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico

Domani, Martedì 12 giugno, Città Studi di Biella ospiterà la prima piemontese del film “SOS BAVIERA”. Si tratta del documentario realizzato nel 2017 da Fulvio Mariani e Andrea Gobetti che racconta il salvataggio di uno speleologo tedesco rimasto imprigionato a mille metri di profondità in una grotta tedesca.

L’appuntamento è alle 21 all’auditorium di Città Studi. Presenti, oltre ai quattro volontari del Soccorso – premiati dal parlamento della Baviera -, il regista Andrea Gobetti.

L’8 giugno 2014 lo speleologo tedesco Johann Westhauser viene colpito alla testa da una scarica di sassi e rimane inanime a mille metri di profondità nella grotta Riesending, sulle Alpi Bavaresi. Una squadra internazionale combatterà per 12 giorni consecutivi lungo 4 chilometri di gallerie e un chilometro di pozzi per salvare la vita di Johann, il cui fisico reagisce positivamente, reggendo al calvario che lo riporterà in superficie. Una grande avventura umana da cui deriveranno spunti e insegnamenti preziosi per l’evolversi della filosofia del soccorso.In salvo grazie al CNSAS ed al team di soccorritori internazionali lo speleologo tedesco ferito 11 giorni fa nella grotta (Aggiornamento ore 11:40 del 19 giugno 2014).

Dopo oltre 11 giorni, pari a 275 ore, lo speleologo tedesco vittima di un grave incidente alla profondità di -980 m nella grotta Riesending-Schachthöhle è stato evacuato dalla cavità grazie all’impegno congiunto dei tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) e dei servizi di soccorso speleologico austriaco, svizzero, tedesco e croato. Alle operazioni hanno partecipato, per il team italiano, 109 tecnici del CNSAS organizzati su più turni di lavoro. Dividendosi in più squadre, non hanno esitato ad accorrere sulle montagne bavaresi per portare soccorso ad uno speleologo tedesco infortunatosi alle 01:30 dell’ 8 giugno alla profondità di -980 m nella più grande grotta della Germania.

I tecnici italiani hanno lavorato ciascuno per diverse decine di ore senza interruzione e senza risparmiare le proprie energie movimentando la speciale barella col ferito in tutti i tratti profondi e pericolosi della grotta.Un contributo determinante alla sopravvivenza del ferito è stato dato da tutti i tecnici coinvolti nell’accudire l’infortunato e dai 5 medici e 3 paramedici del CNSAS – tutti esperti in soccorso medicalizzato in ambiente ostile. I membri dell’equipe della Commissione Medica del CNSAS sono stati i primi a raggiungere ed a medicalizzare il ferito ed a seguirlo per tutto il percorso di evacuazione fino a pochi metri dall’uscita.

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