Attraversando una fitta vegetazione, ai piedi di Monte Paparano, a poca distanza dal Fosso della Caldara, si giunge ad una serie di cunicoli scavati nel tufo in antichità. Alcuni collegati tra loro, essi si sviluppano in senso latitudinale e longitudinale rispetto al fosso, sfociando sul bordo dello stesso. Hanno tutti sezione ogivale, sono larghi tra 45 e 60 cm, per un’altezza massima di 1.80 m, ma in molti tratti la volta è assai più bassa, sia per via dello scavo originario, sia per lo spesso strato di terra depositato dall’esterno, per dilavamento, sul piano pavimentale. Nel complesso più articolato, ove troviamo due disposizioni incrociate a “T”, vi è anche un pozzo rettangolare con pedarole. In totale sono stati percorsi circa 100 m in sotterranea.
Siamo in presenza di un complesso sistema di drenaggio e di canalizzazione delle acque, realizzato, verosimilmente in epoca etrusca, per bonificare e mantenere un equilibrio idrico nella zona. Le vestigia riconducibili alla cultura etrusca, presenti in tutta l’area circostante, confermano la frequentazione proprio in quel periodo storico.
L’individuazione è avvenuta seguendo le indicazioni riportate nel volume di Paolo Panichi Ricerche archeologiche nel territorio di Bracciano (2016) in cui, ad accompagnare una breve descrizione, compare uno schizzo, realizzato negli anni Settanta, utile per la localizzazione sul terreno.
Ringrazio Tullio Dobosz per la sempre utile collaborazione.

Elena Felluca

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