Grotte in parete – grotta…”Regno di Frozen” monte Ursic – gruppo del Monte Canin
Confortati dai buoni risultati ottenuti cercando grotte in parete (*), abbiamo rivolto la nostra attenzione alla parete nord del monte Ursic, nel gruppo del Canin.
Con una prima ricognizione raggiungiamo nel settembre 2016 in arrampicata una grotta con discreto vento ma purtroppo interamente ostruita dal ghiaccio. La zona si rivela molto interessante, in quanto la ritirata del ghiacciaio del Canin, praticamente estinto, ha liberato un ampio pianoro con notevoli fenomeni carsici. Non distante c’è il pozzo “Firn” di circa 500 metri .
L’Ursic fa parte della catena principale del monte Canin , e presenta una parete nord che parte dal pianoro con una prima parte di media pendenza, per poi impennarsi sino alla cima. Quest’anno in agosto puntiamo a una evidente fessura , alta un centinaio di metri. Superiamo circa 80 metri di 2° grado, arriviamo a una cengia larga ca.5 metri e troviamo una cavernetta profonda 8 metri e con a sinistra un cunicolo che poco dopo chiude in frana. Siamo oltre i 2300 metri di quota, ca. 200 m. sotto la vetta con un potenziale massimo teorico di 1.800 metri….
Proseguiamo con un’artificiale di circa 15 metri e raggiungiamo la fessura che forma una cavernetta di un paio di metri sul fondo del quale parte un meandro soffiante, largo ca. 20 cm. Seguono molte uscite dedicate alla disostruzione del meandro, a lavorare nella cavernetta sottostante per adibirla a bivacco di fortuna e ad attrezzare la parete con corde fisse.
A fine ottobre riusciamo finalmente a superare il meandro e scendere un pozzetto di 20 metri che porta ad un terrazzo , sospeso sul fianco di un pozzo di notevoli dimensioni, coperto da una fascia quasi continua di ghiaccio con spessori notevoli (stimati in alcuni punti oltre i 2 metri), che complica la discesa . Riusciamo comunque a raggiungere la base del pozzo con un armo impegnativo, raggiungendo la base dello stesso alla profondità di ca. 140 metri dalla base del terrazzo. Dopo pochi metri ci affacciamo su un altro pozzetto stimato sui 15 metri che non scendiamo per mancanza di materiali.
Le recenti copiose nevicate impongono una pausa in attesa del consolidamento del manto nevoso. A breve contiamo di arrivare con gli sci alla base della parete per verificare la possibilità di continuare in inverno l’esplorazione della cavità. Alla prossima!!!!!
L’esplorazione ha sinora contato su 9 partecipanti per un totale di 44 giornate/lavoro
Adriano balzarelli CGEB
Rocco romano CGEB
(*) abisso rollo prof.m 700 Confluisce nel complesso Gortani
grotta real prof. 400 metri confluisce nel rollo
grotta Aurora prof. 130 m sviluppo 400