Si, non se ne può più in effetti, stanno imperversando in tutta Italia strapazzando per una notte intera i cittadini della megalopoli così come del micropaesino sperduto in mezzo alla montagna. L’importante è stare alzati, andare in giro, fare caciara, vedere cose che hai sotto il naso ma che non ti sogneresti mai di andarci di giorno ma lo fai solo perché lo fanno tutti in una notte afosa di agosto.
Comunque, fra danze, degustazioni di mozzarelle, grigliate di salsicce e spaghettate in piazza insieme al pane “cunzatu” alla pirma notte bianca di Sant’Angelo Muxaro, stasera è prevista l’escursione notturna speleo-archeologica alle grotte di Sant’Angelo.
Sant’Angelo andrebbe visitato sempre, grazioso paesino in provincia di Agrigento di 1500 abitanti o poco più ha intorno a sé un notevole complesso di grotte e siti archeologici.
Molte tombe della zona sono a forma di Tholos e la più importante e dalla forma monumentale è quella detta Grotta del Principe, formata da due grandi camere circolari comunicanti: una anteriore, molto grande (diam. m. 8,8) e la seconda più internata e di dimensioni più ridotte, che presenta – intagliato nella roccia – un lettuccio funebre. E’ chiamata anche “Grotta Sant’Angeloâ€, dal nome del santo protettore che secondo la tradizione avrebbe scelto la grotta per il suo eremitaggio dopo averla liberata dal demonio. Alcuni degli oggetti ritrovati negli scavi sono di degna fattura e fanno bella mostra anche al British Museum di Londra o al Museo Archeologico di Siracusa. La zona comunque era stata abitata e frequentata fin dal XII secolo avanti Cristo dalla popolazione dei Sicani che la lasciato reperti e tombe di notevole importanza. Tutta la zona, nonostante sia formata da terreni argillosi e di gesso presenta anche cavità naturali molte tranquillamente visitabili o bellezze come la Grotta Ciavuli che attraversa tutto il rilievo per circa 1200 metri ed è attraversata dall’acqua che con il suo lavoro millenario l’ha resa un paesaggio sotterraneo veramente bello.