Gli speleologi sono una delle principali risorse per le ricerche sull’acqua in Bergamasca.

Alla Fiera di Bergamo che si è svolta tre giorni fa, gli speleologi lombardi hanno illustrato i propri lavori di fronte al colosso Uniacque.

Il simposio ha fatto il punto sulla ricerca speleologica e gli studi relativi agli ambienti carsici e alle sorgenti bergamasche. Tutti concordi sul fatto che il risparmio di acqua sia indispensabile per il futuro prossimo e vada insegnato alle giovani generazioni, fin dalla scuola.

Alla fiera di Bergamo gli speleologi hanno presentato i risultati dei test di tracciamento negli acquiferi carsici lombardi con Alessandro Uggeri; Giovanni Badino ha parlato del contributo degli speleologi negli studi relativi agli acquiferi carsici.
Il fenomeno del carsismo in Lombardia è stato anche il tema dell’intervento di Andrea Ferrario, presidente della Federazione speleologica lombarda, e della geologa Paola Tognini.
Franco Ravanelli e Claudio Forcella del Gruppo speleologico Valle Imagna hanno illustrato il loro “Progetto d’indagine con tracciante nella grotta del Forgnone”.
Il progetto sarà sostenuto da una borsa di studio messa a disposizione da Uniacque.

“Gli speleologi – ha commentato il presidente del colosso Paolo Franco – sono importantissimi per l’attività di Uniacque. Il nostro territorio è molto ricco di sorgenti ancora da mappare e da esplorare. Per questo la collaborazione degli esperti di questo settore è indispensabile”.

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