Oltre il mondo scientifico anche il mondo speleologico americano si sta muovendo intorno alla Sindrome “White Nose” (Naso Bianco) di cui si è scritto in questo blog altre volte 1 2 3
La NSS (la società speleologica americana) ha da pochi giorni strutturato delle pagine informative rivolte a tutti i membri della NSS per aggiornarli sul fenomeno che sta interessando tutto il nord-est degli USA. E’ anche l’opportunità per una collaborazione fra speleologi, scienziati e personale pubblico che sta lavorando intorno a questa epidemia. Gli speleologi americani infatti, ad oggi, hanno soltanto “subìto” la situazione a causa dei drastici provvedimenti governativi (chiusura delle grotte) per cercare di limitare la diffusione del morbo mentre queste nuove pagine informative saranno una possibilità per diffondere corrette notizie e per dare spazio anche ai lavori dei pochi ricercatori, scienziati e biologi che stanno lavorando sul caso.
Nella pagina della NSS si trovano interessanti link il primo è una slide show (scaricabile in diversi formati) che spiega molto bene la sindrome, dove è stata trovata per prima, come si è diffusa, etc.
Poi vi si trova una raccolta cronologica di articoli, audio, video, clip e servizi dei media americani che spiegano anche l’evoluzione della ricerca e i lavori dei ricercatori stessi. Questa pagina inoltre rimanda ad altri link per chi volesse approfondire alcuni aspetti delle notizie. La NSS sta anche cercando di scendere in campo in un modo più coinvolgente per gli speleo che possono essere coinvolti nelle ricerche sul campo dal momento che i cluster da esaminare sono tanti e i controlli da fare sono diversi soprattutto prima che i pipistrelli, passata l’estate, ritornino in ibernazione.
Peter Youngbaer, il promotore di questa iniziativa oltre che stretto collaboratore del mondo scientifico e governativo, richiama tutti gli speleo americani a seguire quelle che sono per ora delle raccomandazioni e a seguire con serietà la situazione. Il morbo è veramente devastante, e si stima che abbia ucciso quest’anno fra i duecento mila e i cinquecento mila pipistrelli. La mortalità in una colonia si aggira intorno al 90% e i pipistrelli hanno un tasso di fecondità molto basso (sono mammiferi molte specie partoriscono un solo pipistrellino). La speranza è che il morbo sia localizzato solo in quest’area dell’america e che presto si riesca a capire il perché di questa diffusione e come fermarla. La NSS d’altronde è un organismo impegnato nella conservazione delle grotte e la WNS è una chiara sfida contro l’ambiente speleo. Un coordinamento fra speleo e scienziati non potrà che far trarre benefici sia allo sport che alla ricerca.
Il morbo è stato localizzato per la prima volta in una grotta nel febbraio 2006 nella Howe Cave successivamente, a gennaio 2007, nelle Schoharie Caverns e da quella data il morbo si è propagato a macchia d’olio. Il morbo si chiama White Nose perché intorno al naso dei pipistrelli (ma anche su altri parti della membrana, ali e coda) compare una macchia bianca dovuta ad un fungo che appartiene al genere Fusarium. Il fungo sembra un sintomo e non la causa della morte dei pipistrelli e anche pipistrelli senza il fungo sono stati trovati morti. Non è chiaro come questa malattia si trasmette. Ad oggi il morbo è stato segnalato in 18 ibernacoli nella zona di New York, Vermont e Massachussetts ma il numero è in aumento così come molti siti sorvegliati. I pipistrelli perdono le loro scorte di grasso (fondamentali per passare l’inverno in ibernazione) e quindi ne muoiono. Oltre al fungo sulla pelle, è stato osservato che molti di questi pipistrelli volano durante le ore diurne invernali e anche con temperature molto basse, i loro roost sono più spostati verso gli ingressi e segnale tipico della malattia il trovare esemplari morti per terra. Alcuni tipi di pipistrelli sembrano essere più esposti alla malattia che non altri (soprattutto Myotis) Perymiotis subflavus Myotis lucifugus, Myotis septentrionalis, Myotis ciliolabrum, Myotis sodalis… ma anche Eptesicus fuscus. Nell’attesa di scoprire qualcosa di più della malattia, il New York Department of Environmental Conservation, con l’assistenza di diversi laboratori sparsi nel paese, sta investigando sull’insorgere della malattia e collaborando con i gruppi speleo locali per rintracciare potenziali siti da controllare e dove effettuare ricerche sempre mantenendo ben presente le raccomandazioni date dal governo per evitare il diffondersi del morbo. Tutti i cittadini comunque, sono chiamati a collaborare a questa ricerca segnalando ogni eventuale anomalia al locale State Wildlife Agency o al più vicino Service Field Office. Si richiede di fare fotografie, di raccogliere e conservare in un sacchetto di plastica gli eventuali esemplari trovati per terra seguendo sempre delle corrette profilassi igieniche successive. Il morbo non sembra attaccare gli uomini ma non conoscendo ancora bene il morbo ogni precauzione è necessaria.
La notizia qui riportata è una versione della notizia comparsa sul sito della NSS della pubblicazione delle FAQ
delle notizie comparse su Wikipedia
e dal sito della U.S. Fish & Wildlife Service
si ringrazia per la collaborazione Renato Dalle Mule

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