Da diversi giorni è in corso un intervento di soccorso speleosub in Bulgaria, a Kipilovo.
Il 25 maggio, un gruppo di sub (non speleosub) ha tentato di superare il sifone nella grotta “Golemia Izvor”, vicino al villaggio di Kipilovo, nella Regione di Sliven, in Bulgaria.
La grotta è costituita da un condotto asciutto lungo circa 20 metri che conduce ad un sifone di 125 metri di lunghezza.
Vi è uno stretto passaggio dopo 10 metri di immersione, nella parte più bassa che con il livello minimo di acqua si trova alla profondità di circa 8 metri. Dopo questo passaggio il sifone si allarga e con circa 115 metri di grotta allagata da accesso ad una ripida galleria fangosa che è impossibile da risalire senza attrezzatura. A metà sifone è presente una cupola d’aria.
Verso mezzogiorno del 25 maggio, uno dei sub è entrato nel sifone da solo e ancora oggi lo stanno cercando, nel frattempo il livello dell’acqua continua ad aumentare. Il subacqueo che manca è un istruttore di immersioni in acque aperte senza formazione di grotta. Porta con se due bombole – una di 10 litri e una di 3 litri e non utilizza la sagolao, che è una parte essenziale della immersioni in grotta.
I suoi compagni hanno dato l’allarme alle 17.30 di venerd’ 25 maggio.
Il soccorso speleologico bulgaro è stato avvertito solo in tarda serata, ma le condizioni atmosferiche pessime hanno reso impossibile l’intervento immediato.
La mattina successiva, 26 maggio, un gruppo di soccorritori ha raggiunto la grotta trovandosi di fronte una risorgenza che mandava acqua a 2-3 metri cubi al secondo, pertanto i soccorritori non hanno ritenuto sicuro entrare in acqua, concordando con le autorità locali e la polizia che l’ingresso sarebbe avvenuto solo quando le condizioni avrebbero garantito una certa sicurezza ai soccorritori.
Il 28 maggio, quando le previsioni del tempo promettevano tempo stabile per i giorni successivi, sono state messe in funzione quattro pompe mobili che hanno cominciato a fare abbassare il livello dell’acqua, ma l’immersione risultava ancora impossibile.
Il 29 maggio si è continuato a mantenere accese le pompe, ma il sifone alimentato da cavità poste più in alto risultava ancora impossibile da passare.
Il 30 maggio una squadra di speleosub da Plovdiv ha effettuato 3 immersioni all’interno del sifone raggiungendo la profondità di 19 metri, hanno percorso circa 130 metri del sifone, non hanno trovato cupole con zone d’aria con una visibilità pessima.
Il 31 maggio sono seguite altre due immersioni. Durante i primi 150-160 metri di lunghezza hanno raggiunto la profondità di 36 metri. Durante la seconda immersione è stato eseguito un controllo dettagliato dei primi 120 metri di sifone senza successo.
31 maggio – 1 giugno
Dopo le cinque immersioni senza successo, la squadra speleosub è ritornata a Plovdiv, non essendo in grado di continuare le ricerche. Anche i volontari del soccorso in appoggio agli speleosub hanno lasciato l’area.
I parenti e gli amici del disperso hanno contattato verso sera un altro sub di Veliko Tarnovo, vicina cittadina bulgara, che ha esperienza di grotta e si è dato disponibile ad aiutare nelle ricerche, mettendosi in contatto con gli speleosub che sono intervenuti nei giorni precedenti per avere più informazioni possibili.
Il 2 giugno il sub ha raggiunto l’altra parte del sifone, con il livello d’acqua ormai abbassato, senza trovare traccia del disperso.
Nei giorni seguenti sono previste altre immersioni.
Fonte: European Cave Rescue Association