Notizia di Pierpaolo Fiorito
QUOTIDIANO “IL TIRRENO”
 
ARTICOLO PUBBLICATO SULLA CRONACA DELLA TOSCANA IN DATA 12 DICEMBRE 2005 AVENTE AD OGGETTO “SPELEOLOGA BLOCCATA NEL CORCHIA” (pag. 9)
 
 
Per opportuna chiarezza, nonché per la corretta divulgazione di informazioni sulla vicenda vissuta dalla speleologa di provenienza Campana A.C., di seguito viene chiarito quanto effettivamente e realmente verificatosi nella notte tra il 9 e 10 dicembre u.s. all’interno dell’abisso del Monte Corchia.
 
A cavallo di venerdì 9 e sabato 10 dicembre uu.ss., è stata organizzata una escursione alla quale hanno preso parte speleologi provenienti dalla Campania (gruppo Naturesplora) e dall’Umbria, nonché speleologi del Gruppo Archeologico Apuano di Massa (in veste di accompagnatori del quale fa parte Pierpaolo). La speleologa è stata sopraffatta, dopo circa 8 ore di normale progressione nella grotta, da una forte stanchezza. Al fine di non compromettere ulteriormente lo stato fisico della malcapitata e di evitare ulteriori complicazioni, i presenti di comune accordo hanno deciso di accompagnare la giovane vicino alla galleria artificiale che, dall’esterno, immette nel tratto turistico, al fine di accompagnarla verso l’esterno. Pertanto un gruppo è rimasto con la speleologa esausta ed un altro è uscito all’esterno al fine di richiedere l’intervento del C.N.S.A.S. (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) al solo fine di reperire la chiave del lucchetto posto alla cancello di ingresso della galleria. Nel contempo è stato allertato il servizio “118” in maniera da prestare le dovute cure alla speleologa una volta uscita. Dopo circa mezz’ora dalla richiesta è giunta sul posta una squadra di Vigili del Fuoco del Comando di Viareggio (forse avvisati dal 118) i quali dopo aver atteso invano, per almeno 1 ora,  con i presenti l’arrivo del custode della grotta con le chiavi, hanno  provveduto semplicemente a tagliare con un flessibile uno delle staffe di chiusura della porta, consentendo così l’uscita della speleologa e dei suoi accompagnatori. Fatto questo la giovane è stata caricata sul fuoristrada dei VV.FF. e accompagnata nel vicino paese di Levigliani dove l’attendeva una autoambulanza che la poi trasportata presso l’ospedale Versilia.  Si chiarisce pertanto che A.C. non si è mai persa, né, tantomeno abbandonata dai suoi compagni. E’ sempre stata in compagnia e curata.
 

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