Mountain Wilderness e altre associazioni ambientaliste lanciano una campagna contro il dilagare delle croci o anche di simboli profani sulle cime dolomitiche.
Il sondaggio è stato interrotto senza dare spiegazioni, era da votare sul sito web del “Corriere delle Alpi” a questo link: http://temi.repubblica.it/corrierealpi-sondaggio/?pollId=3877
Qui prosegue il “sondaggio” su Facebook: www.facebook.com/questions/131250123733719
Infrastrutture e croci sulle vette: Documento del mondo alpinistico ed escursionistico rivolto agli enti pubblici.
Mountain Wilderness Italia, allarmata dalla sempre più invadente presenza di croci ed altri simboli, per lo più religiosi -ma non solo- sulle vette italiane, ha proposto alle associazioni consorelle di sottoscrivere il presente documento al fine di presentarlo alla stampa nazionale e agli organismi istituzionali preposti alla valutazione dei contenuti riportati. E’ di grande rilievo segnalare che la stessa posizione enunciata nel documento è stata assunta pubblicamente dalla Commissione Pastorale del Vescovado di Trento.
Da alcuni decenni, ed in questi ultimi anni con sempre maggiore frequenza, il tradizionale uso di segnalare con una modesta croce il culmine delle montagne ha assunto un carattere sempre più vistoso e autoreferenziale, allontanandosi dal significato originario al punto da destare ragionevoli perplessità. Su creste, pendici e vette sorgono ovunque ingombranti strutture di diverso tipo, da quelle tecnologiche a quelle più dichiaratamente simboliche, portatrici di messaggi storici, religiosi, artistici o fantastici. La montagna viene usata come palcoscenico di ambizioni personali o di gruppo, per imporre aggressivamente convinzioni religiose, marcare il territorio con un proprio segno inconfondibile, o per costruire business.
Fonte e maggiori info: http://www.mountainwilderness.it/news/displaynews.php?idnews=333